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La Valle d'Aosta al nono posto tra le regioni italiane per rischio usura

 

L'allarme nazionale della Cgia: boom di estorsioni con la stretta creditizia

soldi-pagamentoAOSTA. "Con la forte contrazione dei prestiti bancari avvenuta in questi ultimi anni, soprattutto nei confronti delle imprese di piccola dimensione, esiste il pericolo che il fenomeno dell'usura, soprattutto al Sud, assuma dimensioni preoccupanti". Lo denuncia Paolo Zabeo, coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, commentando il boom delle denunce in Italia negli anni della stretta creditizia.

Nel 2011 le denunce per usura erano 352 e nel 2013 (l'ultimo dato disponibile) sono salite a 460; le estorsioni sono passate da 6.099 a 6.884. Nell'ultimo indice del rischio usura è soprattutto il Mezzogiorno a preoccupare, ma la classifica dimostra che nessuna regione italiana è immune dal fenomeno.

Per stilare la classifica la Cgia ha analizzato e combinato una serie di situazioni potenzialmente favorevoli alla diffusione dello strozzinaggio (disoccupazione, numero di protesti, sofferenze e diffusione degli sportelli bancari per esempio) ed in questo quadro la Valle d'Aosta è inserita tra le dieci regioni più esposte. Ponendo a 100 l'indice medio dell'Italia, quello della nostra regione è di 105,8: un livello di rischio "medio" che colloca la Valle al nono posto dopo il Lazio (109,5) e prima di Umbria (103,6), Marche, Sardegna, Emilia-Romagna e Toscana.

L'unica regione associata ad un livello "molto basso" è il Trentino-Alto Adige con un indice di 47,6 mentre la Campania è l'unica a livello "molto alto" (155,1). A livello "alto" si trovano Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata, Molise e Abruzzo mentre a livello "basso" Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

 

Clara Rossi

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