Uno strumento utile, nascosto ai molti e privilegio di pochi
AOSTA. Doveva essere il fiore all'occhiello della riuscitissima Fiera di Sant'Orso 2016. E' stata presentata alla conferenza stampa della presentazione della Foire come un "prodigio" di tecnologia al servizio delle centinaia di migliaia di visitatori che sarebbero venuti ad Aosta per il 30 e 31 Gennaio. Ma l'App è inciampata in una serie di errori strategici che i tecnici dell'assessorato alle attività produttive hanno commesso.
Primo errore: l'App è uno strumento che va promosso con una precisa strategia di marketing in rete. L'assessorato competente però non ha una visibilità on line per l'evento della Fiera di Sant'Orso: si appoggia soltanto ad una pagina all'interno del grande contenitore del sito regionale e ad un'altra fonte di visibilità con un nome a dominio poco riuscito, lovevda.it, anche in questo caso con numeri a dir poco inesistenti.
Secondo errore: i solerti tecnici dell'assessorato, per non farsi mancare nulla, hanno attivato una pagina Facebook (che a malapena è riuscita, con gli enormi sforzi profusi, a superare i 3.000 "mi piace") e inserito due post per pubblicizzare l'App. Il primo, il 29 Gennaio, conteneva gli indirizzi da cui scaricare l'app mentre il secondo, il 30 Gennaio, riportava link errati.
Terzo errore: il nome. Quelli che hanno sentito parlare di questa fantastica applicazione l'hanno cercata con le parole chiave che paiono più ovvie: "Fiera di Sant'Orso". Peccato che così facendo non appaia alcun risultato, perché chi di competenza ha preferito chiamarla "Foire de Saint Ours": qui il debole per la lingua francese ha definitivamente cancellato le possibilità di successo di questo utile strumento.
Caro assessore Donzel, siamo nel 2016 e lei ha esperienza della rete in quanto ha un profilo attivo su FB. Come è potuto accadere una cosa del genere? Perché non provare a guardarsi attorno, vedere se forse in rete si trovava un sito che racconta la Foire e che avesse una grande visibilità? Possiamo sperare che il prossimo anno chi di competenza si accorga che la rete ha regole precise e che la visibilità non viene regalata ma conquistata da scelte intelligenti e lungimiranti.
Marco Camilli