Cosa c'è in tv? La nostra guida ai film della settimana

Cosa c'è in tv? La nostra guida ai film della settimana

 

Da questa settimana iniziamo un percorso insieme. Vedremo cosa c'è di valido, durante i prossimi sette giorni, nella programmazione dei film nei più importanti canali del digitale terrestre a diffusione nazionale

Vorrei  proporvi e consigliarvi  almeno 3  pellicole per volta,  in modo da non impegnarvi ogni giorno in una visione.
La settimana si  prospetta interessante, ma si potrà sicuramente dire di tutte quelle che verranno, la scelta è così vasta che troveremo sempre un film che valga la il nostro 'tempo'.

Sabato 19 alle 21,10 su Paramount Channel va in onda 'Frida' girato nel 2002, pellicola che non risente degli anni passati risultando ancora attuale. Pittrice anticonformista, soprattutto nell'aspetto ma non meno  per lo stile di vita, detesta  regole e  tradizioni, esagerando in parecchie circostanze, come se  vivere fosse una sfida.  L'interpretazione di Selma Haiek nei panni di Frida è magistrale: riesce a trasmettere la sofferenza dello spirito  ma soprattutto quella fisica. Sarà appunto a partire da un gravissimo  incidente, che la costringerà all'immobilità assoluta e alla convivenza con dolori  forti e costanti per un lungo periodo, dal quale non si riprenderà mai a  totalmente,  che lei inizierà a dipingere. La pittura infatti le consentirà di esprimere, attraverso  le opere,  il suo enorme disagio cercando poi di  occultarlo con colori forti e solari, che evocano i paesaggi messicani che l'hanno vista nascere. Donna controversa anche nella  vita sentimentale tormentata e infelice. Il film non tralascia nessun particolare, anche sgradevole, offrendoci un personaggio oltremodo vero. Finita la visione, se vi ha affascinato Frida Khalo, a Bologna c'è una mostra itinerante con i suoi capolavori fino al 26 marzo a Palazzo Albergati.

Lunedì 21 alle ore 21,15 su Cielo possiamo vedere la messa in onda di 'Social Network' del 2010 un film che ha saputo raccontare il futuro portando sullo schermo la storia di Mark Zuckerberg, studente brillante ad Harvard con poca propensione alla socialità, ma intuitivo,  al punto da capire cosa poteva interessare a giovani studenti annoiati. Infatti da un'idea apparentemente bislacca, che in parte sembra carpire a due fratelli suoi amici, a partire dal 2004 Mark mette a punto una piattaforma in rete, via via sempre più complessa, alla  quale chiunque può approdarvi e ritrovarsi in un piazza virtuale. Inizia da quel momento una battaglia legale fra lui e i due fratelli che avrà fine anni dopo, quando  FaceBook è già una macchina che produce moltissimi soldi al minuto e conta  alcuni milioni di iscritti. Il pezzo forte di questo film, che ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, è il volto inespressivo del protagonista, decisivo e perfetto per raccontare la difficoltà di Zuckerberg a comunicare con chiunque. Un ragazzo solo, che ha dato alla parola 'amico' un nuovo significato più lieve ma anche decisamente più superficiale...da allora nulla è stato più come prima. Si deve riconoscere al regista David Fincher la lungimiranza di portare sul grande schermo una storia (il film è girato a fine 2009) appena nata, comprendendone la grandezza futura.

Venerdi 25 alle 21,15 su La 5 c'è 'Bordertown' (città di confine) del 2007. Non vi fate condizionare dalla presenza di Jennifer Lopez come protagonista, insieme ad Antonio Banderas: è bravissima, intensa e calzante. Non a caso interpreta una donna messicana, vecchia fiamma di Antonio Banderas, che fa giornalismo di inchiesta, genere molto apprezzato dagli americani, terreno sul quale, gli autori, si muovono con disinvoltura e forza narrativa. Lauren (Banderas) è un giornalista che sta portando avanti un'inchiesta su una serie di delitti, le cui vittime, sono tutte donne, in una città di confine, Juarez, in Messico. Qua,  per combattere l'emigrazione dei locali negli States, molte società, approfittando di agevolazioni fiscali, offerte dagli States stessi, danno  lavoro, in prevalenza a ragazze, senza troppe garanzie, anche quando dopo essere state  stuprate vengono uccise davanti all'indifferenza  delle autorità del posto, che al massimo ne constatano  l'avvenuta morte.
Storia che appassiona e incuriosisce dall'inizio perché ci porta in un mondo di frontiera dando voce e identità ai meno fortunati, raccontandoci cose che tutti vorrebbero non vedere e, i più, ignorano

 

 Tiziana Tuzza

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