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Valanga di Pila, scialpinisti interrogati dalla guardia di finanza

 

AOSTA. Diversi testimoni sono stati sentiti nelle ultime ore dal Sagf di Entrèves sulla valanga che a Pila lo scorso sabato mattina ha travolto un gruppo di scialpinisti tra cui Carlo Dall'Osso, istruttore del Cai di 52 anni di Imola, e Roberto Bucci, 28enne di Faenza, rimasti uccisi. I finanzieri del Soccorso alpino stanno ricostruendo la dinamica dei fatti per capire se ci siano delle responsabilità in quanto accaduto.

Al momento del distacco al Col Chamolé c'erano una ventina di scialpinisti tra allievi e istruttori del Cai che partecipavano ad un corso avanzato. Le due vittime si trovavano in coda al gruppo con i due feriti, Giacomo Lippera di 45 anni, di Rimini, e l'imolese Matteo Manuelli di 43 anni. E' possibile, secondo la prima ipotesi al vaglio della Procura di Aosta, che i numerosi scollinamenti abbiano reso instabile il manto nevoso tanto da causarne il cedimento lungo il fronte di circa 200 metri. La massa di neve ha inghiottito gli ultimi del gruppo e uno di loro è stato trascinato nel lago Chamolé.

«Siamo profondamente colpiti: l'uscita era programmata e organizzata nei minimi dettagli, il tempo era bello. Non doveva succedere una cosa simile», ha detto il presidente del Cai Emilia-Romagna, Vinicio Ruggeri. «Il gruppo faceva parte della nostra scuola 'Pietramora' che raggruppa le sezioni della Romagna. I partecipanti, esperti, avevano già superato un corso di scialpinismo di base con istruttori molto capaci e preparati».

 

Marco Camilli

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