Pm, "Rollandin è amministratore di fatto della cosa pubblica"

Rollandin

Augusto Rollandin riveste in Valle d'Aosta un ruolo di «amministratore di fatto della cosa pubblica». Attorno a lui ruota una «pletora di soggetti a lui legati» all'interno di un «contesto ove si embricano paura, soggezione, blandizie, ammirazione, servilismo». Lo ha scritto il sostituto procuratore Luca Ceccanti nelle richiesta di misura cautelare in carcere (respinta dal gip) per l'ex presidente della Regione, ricandidato alle elezioni di domenica prossima, nell'ambito dell'inchiesta sul presunto giro di corruzione in Valle d'Aosta.

Nella richiesta Ceccanti inserisce tutta una serie di informazioni frutto di indagini ed intercettazioni compiute anche con l'ausilio di un virus installato sul cellulare di Rollandin per raccogliere informazioni. «Numerosi - dice il pm - sono gli atti di indagine che dovranno compiersi in relazione alle numerose e intricate vicende, atti la cui genuinità sarebbe sicuramente pregiudicata considerato il capillare controllo che Rollandin esercita su persone ed enti giuridici». Il sostituto procuratore descrive vicende «tutte legate alla gestione di interessi pubblici rilevanti, in cui Rollandin sta svolgendo un ruolo di primo piano» le quali «se pur non tali da valicare, allo stato, la soglia indiziaria sufficiente per la ravvisabilità di fattispecie di reato, appaiono foriere di ulteriori sviluppi, proprio alla luce della indefessa attività svolta da Rollandin a cui tutti si rivolgono per ottenere consigli, indicazioni, sostegno».

Viérin scelto da Rollandin
«Ce l'ha con la presidenza di Laurent, ma gliela data lui la presidenza! Lui! Lui! E vuole tutti a posto. Boh, io non so, sarà poi il momento di dirgliele ste robe eh». E' una parte di conversazione intercettata tra l'assessore regionale Emily Rini ed il medico Flavio Peinetti nell'ambito dell'inchiesta. Rini nel suo sfogo «dichiara con nettezza che è stato Rollandin a decidere l'attribuzione della presidenza della Giunta a Laurent Viérin».

"Padrone dell'Usl"
Peinetti è nominato anche nell'ambito delle decisioni prese nell'Azienda Usl in cui Rollandin, secondo il pm, «si muove da padrone, fornisce supporto e consiglio a primari ed altri medici, viene regolarmente interessato su questioni di amministrazione attiva, si spende in prima persona garantendo a personaggi a lui legati, il medico Flavio Peinetti in primis, la soddisfazione delle loro aspettative».
«Cosa ben più grave - aggiunge Ceccanti - Rollandin interloquisce con l'assessore alla sanità, ovviamente da una posizione di grande potere e opera per determinare le scelte di questi in senso favorevole al primario amico». Nella richiesta di arresto è riportato che «i profili della vicenda degni di approfondimento sono molteplici -ma, in particolare, dovrà disvelarsi la vera natura dei rapporti con Peinetti, l'ingerenza di Rollandin anche relativamente alle gare d'appalto in corso e, soprattutto, quali siano stati gli accordi conclusi con l'assessore Bertschy».

CVA
Nelle carte si parla della Compagnia Valdostana Acque e della presunta intenzione di Rollandin di rimuovere il presidente Marco Cantamessa. Rollandin parlò delle possibili strategie da adottare con Paolo Giachino, direttore commerciale di CVA. Cantamessa, professore all'Università di Torino, era stato nominato dalla giunta Marquis ed era «fondamentalmente estraneo all'assetto di potere costruito da Rollandin», si legge nelle carte dell'inchiesta.

4K
Dietro all'organizzazione del 4K come gara in concorrenza con il Tor des Géants ci sarebbe uno "smacco" subito da Rollandin: il suo mancato inserimento nella lista dei corridori che portarono a termine l'edizione 2015 del Tor. Lui si ritirò qualche chilometro prima dell'interruzione anticipata della gara a causa del maltempo ma, stando sempre alle carte dell'inchiesta, avrebbe preteso l'inserimento. «Un paio di giorni dopo - scrive Ceccanti - Gabriele Accornero contatta la Nicoletti (presidente di VdA Trailers, ndr) lamentandosi che Rollandin non figurasse tra i finisher. Lo stesso Rollandin telefona alla Nicoletti insistendo con tono concitato per essere considerato finisher. La Nicoletti si rifiuta di falsificare la realtà».

Le motivazioni del gip
Secondo quanto riportato da La Stampa, il gip ha rigettato la richiesta di custodia perché Rollandin era a conoscenza del procedimento a suo carico «quanto meno fin dal novembre 2017» e nonostante ciò «non risulta che egli abbia tentato di inquinare le prove». Il giudice conferma come Rollandin «continui a essere un uomo indubbiamente potente nella vita politica valdostana» ma che non sono ravvisabili «elementi che possono indurre allo stato un giudizio negativo né specificamente rivelatori di allarme sociale né tali da denotare un pericolo attuale di recidiva specifica».

 

Marco Camilli

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