Processo Casinò, il pm: sentenza di assoluzione confusa

Tribunale

AOSTA. Tra le motivazioni che hanno spinto il sostituto procuratore Eugenia Menichetti a ricorrere contro le assoluzioni del processo penale di primo grado sui 140 milioni di euro di finanziamenti al Casinò di Saint-Vincent c'è anche la stessa sentenza di assoluzione, ritenuta "confusa".

Nell'atto di appello, il pm indica un "quadro di seria confusione" dal quale "si devono prendere le mosse per evidenziare tutte le incongruenze e le lacune che caratterizzano il ragionamento del giudice". Secondo Menichetti il gup "evita di prendere posizione sui fatti oggetto di contestazione, omettendo di dichiarare la falsità o meno delle voci contestate nei bilanci" della Casinò de la Vallée. Inoltre "ci si trova di fronte ad un'assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti di alcuni imputati" come "Sommo e Filetti" e "Perron e Baccega" ai quali "determinati fatti non erano stati contestati". E poi ancora il pm sottolinea che per l'ex amministratore Frigerio il gup ha disposto il "rinvio a giudizio" per "gli stessi identici fatti" per i quali  c'è stata "l'assoluzione perché il fatto non sussiste" nei confronti di altri imputati.

Per il pm, il ragionamento del giudice ha "salti concettuali talvolta privi di collegamenti logici" e in generale non è "semplice" capire "il filo logico che ha portato il giudice alla pronuncia assolutoria".

La sentenza riguarda l'ex presidente della Regione Augusto Rollandin, l'assessore Mauro Baccega, l'ex assessore Ego Perron, l'ex amministratore unico della casa da gioco Lorenzo Sommo e gli ex componenti del collegio sindacale Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti. Le accuse, a vario titolo, erano di truffa ai danni dello Stato e falso in bilancio.

 

M.C.

 

 



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