Le scelte di erogare fondi pubblici alla Casa da gioco rientrano nell'autonomia decisionale del Consiglio regionale e sono «esenti da responsabilità»
La Corte di Cassazione ha dichiarato cessata la materia del contendere per l'inchiesta sui finanziamenti pubblici regionali al Casinò di Saint-Vincent.
I giudici delle Sezioni civili unite hanno considerato l'annullamento da parte della Corte costituzionale della sentenza della Corte dei Conti che, nel luglio 2021, aveva condannato diciotto politici a risarcire 16 milioni di Euro per i fondi dati tra il 2012 e il 2015, periodo di grave difficoltà finanziaria per la casa da gioco valdostana.
L'erogazione dei finanziamenti regionali al Casinò «pur dando vita a un atto formalmente amministrativo - affermano i giudici - costituisce, da parte dei consiglieri regionali, esercizio di una funzione riconducibile a valutazioni di ordine eminentemente politico-strategico, inerenti all'autonomia decisionale dell'organo politico della Regione Valle d'Aosta, in quanto tali esenti da responsabilità, in base all'articolo 24 dello Statuto». Questo fatto è «idoneo di per sé a far venire radicalmente meno l'oggetto stesso dell'impugnativa e, con esso, ogni ragione di contrasto e quindi ogni interesse all'ottenimento della richiesta pronuncia».
C.R.