Droga lanciata oltre le mura del carcere o scambiata durante i colloqui tra detenuti e compagne
Nove persone sono coinvolte in una indagine avviata dalla procura di Aosta sull'uso di droga e telefonini nella casa circondariale di Brissogne. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per alcuni detenuti italiani e magrebini e per le loro compagne che, secondo l'accusa, portavano hashish e oppioidi nel carcere durante i colloqui occultando le sostanze nelle parti intime per sfuggire ai controlli e alle telecamere quando, sedute al tavolo, le estraevano e le consegnavano ai detenuti. In un caso però la donna è stata individuata e arrestata.
Per le indagini, iniziate a marzo 2022, sono state utilizzate le intercettazioni telefoniche, grazie alle quali è emerso come la droga in alcuni casi sia stata lanciata letteralmente oltre le mura del carcere probabilmente con l'uso di una fionda durante l'ora d'aria dei detenuti. I sospetti sono ricaduti su un quarantacinquenne aostano già noto alle forze dell'ordine.
Nell'ambito della stessa inchiesta è stato scoperto un uomo accusato di rapina e ristretto ai domiciliari a Cagliari che è arrivato ad Aosta per costituirsi. L'uomo nascondeva un tubo termosaldato con circa 30 grammi di hashish da introdurre in carcere.
Le udienze sul procedimento in corso ad Aosta riprenderanno a novembre.
M.C.