Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian sono deceduti in un incidente precipitando per 700 metri
Saranno celebrati martedì i funerali di Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian, i due giovani di 28 e 27 anni trovati senza vita sabato scorso sul monte Zerbion. Per lui il rito sarà celebrato ad Antagnod e il funerale della compagna si terrà a Quart.
Le ricerche della giovane coppia di maestri di sci erano iniziate dopo la segnalazione del loro mancato rientro dall'uscita sullo Zerbion. Risultava che fossero impegnati sulla cresta che divide le pareti est e nord della montagna. L'equipaggio di un elicottero della Guardia di finanza, uno dei tre che si sono alzati in volo per le operazioni, li ha individuati. Erano ancora legati e il medico ha potuto soltanto constatare il loro decesso. Secondo la ricostruzione dell'incidente, sarebbero precipitati per 700 metri nel vuoto forse a causa del cedimento di un cornicione.
Cordoglio per la scomparsa dei due giovani
Tra i numerosi messaggi di cordoglio arrivati dopo la notizia delle due morti, la Fisi ricorda la carriera sportiva di Pession. Il valdostano aveva ottenuto i migliori risultati nel 2021, piazzandosi al quindicesimo posto nella classifica finale di Coppa del mondo, mentre ai Mondiali era giunto ventiduesimo a Vars nel 2022.
In una nota il presidente della Regione e l'assessore allo Sport insieme alla Giunta regionale esprimono «profondo cordoglio per il decesso in un incidente alpinistico di Jean Daniel Pession ed Elisa Arlian. La Valle d'Aosta perde due suoi giovani figli, professionisti della montagna, innamorati dello sport e della vita. Una tragedia per tutta la comunità valdostana - si legge - che si stringe intorno ai familiari e ai tanti amici di Jean Daniel e Elisa».
«Due giovani vite spezzate da un incidente in montagna», aggiunge in una nota il presidente del Consiglio Valle. «Quella montagna che era la loro passione. In questo momento di profonda tristezza, esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie, agli amici e a tutta la comunità sportiva, stringendoci a loro con affetto e compassione».
Marco Camilli