Furti, Celia: "Italia appetibile per i professionisti del crimine"

 

Così il Questore di Aosta durante le celebrazioni del 163° anniversario della Polizia

polizia-notteBARD. E' stato il Forte di Bard ad ospitare oggi la cerimonia del 163° anniversario di fondazione della Polizia di Stato. Le celebrazioni sono state l'occasione per ricordare i caduti e, in particolare, la strage di Capaci avvenuta il 23 maggio 1992 in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonio Montinari.

Il Questore Maurizio Celia nel suo intervento ha toccato diversi temi, confermando un aumento dei furti, passati da 1785 nel 2013 a 1904 nel 2014. «Poco ci consola sapere che siamo ben sotto la media nazionale, soprattutto delle aree geografiche limitrofe».

Per Celia «non hanno giovato al contrasto dell'aggressività criminale provvedimenti legislativi mirati alla deflazione della popolazione carceraria, emanati nel febbraio 2014; alla non punibilità dei reati definiti minori, qualora ricorrano alcune particolari circostanze; e più in generale la gestione dell'esecuzione della pena e la conclamata lentezza dei processi». Tutti meccanismi, ha detto, che «sono ben noti ai soggetti criminali e la loro fama ha superato i confini nazionali, rendendo l'Italia assai appetibile ai "professionisti del crimine"». Per il futuro il Questore teme il provvedimento sulla responsabilità dei magistrati «che potrebbe stimolare una giurisprudenza difensiva».

Tornando al presente, Celia ha rimarcato la riduzione dell'organico della polizia, in particolare di ispettori e sovrintendenti e sollecitato la riforma delle «carriere, dei ruoli e delle responsabilità».

Infine una riflessione un reato di tortura. «Il testo emendato al Senato - ha dichiarato il Questore -, con la previsione di un reato proprio per le Forze di Polizia, apre spazi a situazioni equivoche sull'uso legittimo delle armi e dei mezzi di coazione fisica nello svolgimento del proprio dovere. Ci aspettiamo che si possa recuperare questa svista».E.G.

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