Guida alpina uccisa da valanga, indagini su responsabilità dell'eliski

 

Accuse archiviate per tre tecnici inizialmente accusati della morte di Simona Hosquet

eliskiAOSTA. Il gip Maurizio D'Abrusco ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento nei confronti dei tre tecnici indagati per la morte della giovane guida alpina Simona Hosquet il 6 febbraio dello scorso anno.

Stefano Pivot, Vincenzo Sappa ed Antonello Giuseppe (avvocati Renzo Cocchi, Federico Parini e Massimiliano Sciulli) stavano eseguendo dei rilievi sul manto nevoso della conca di Cheneil ma non furono loro, stando a quanto emerso dalle indagini, a provocare la valanga che travolse Hosquet.

Sul caso è intervenuta ieri la Regione con un proprio comunicato in cui sottolinea che "la causa dell'evento è stata individuata nella intensa e ripetuta attività (45 passaggi) degli sciatori che fino alla tarda mattinata del giorno dell'incidente furono portati sulla cresta in elicottero e condotti a valle dalle guide alpine, nonostante il rischio valanghe diramato dal bollettino regionale valanghe fosse, per quel giorno, di grado 3, marcato su un massimo di 5".

Considerati gli esiti delle indagini, la Procura sta effettuando nuove indagini per accertare le ulteriori responsabilità "riconducibili alla sfera degli organizzatori dell'attività di eliski", conclude la Regione.

 

Marco Camilli

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