Nell'incidente dello scorso maggio morirono il centauro e un bimbo di 20 mesi
AOSTA. 200 chilometri orari: a questa velocità viaggiava la motocicletta di Ivan Soni, il ragazzo di 23 anni di Introd morto insieme al bimbo di 20 mesi Pietro De Fazio nel terribile incidente stradale della notte del 17 maggio scorso sulla statale 26 a Sarre.
La velocità a cui procedeva il centauro è stata definita grazie al frame di una telecamera e riportata in una perizia consegnata nei giorni scorsi al pm Pasquale Longarini che si occupa dell'incidente.
Fin da subito risultava evidente che lo scontro era avvenuto ad altissima velocità. La moto tamponò con violenza l'auto della famiglia De Fazio che si era appena immessa sulla statale, penetrando e incastrandosi nella parte posteriore della vettura, dove era seduto il bimbo.
La perizia indica in particolare che Soni, proveniente da Aosta, aveva affrontato la curva precedente al lungo rettilineo a 110 km/h e aveva accelerato fino a 180 e poi 200 km/h al momento dell'impatto. La conclusione è che l'alta velocità e la presenza dei fari di un'altra vettura avevano reso "poco percepibile" l'arrivo della moto al guidatore della monovolume, il padre di Pietro De Fazio.
redazione