Celva, Giordano in chiusura di mandato: "ho accettato la carica per mero senso di responsabilità"

 

Il sindaco di Aosta, non ricandidato: amministrare significa parlare con i fatti, il resto sono chiacchiere da bar

Giordano-bruno2AOSTA. Bruno Giordano, non ricandidato a sindaco di Aosta, lascerà il posto anche di presidente di Celva/Cpel. L'Assemblea dei sindaci che si è svolta ieri è stata l'occasione per tirare le somme del mandato iniziato a gennaio 2013 e fare il punto della situazione sulle riforme degli enti locali.

«Ai Comuni deve essere ridata, già a partire dalla legge di assestamento del bilancio regionale 2015, la dignità in materia di investimenti» ha detto commentando i vincoli imposti ai Comuni e i tagli che, solo tra Fospi e trasferimenti, sono costati agli enti locali valdostani 57 milioni di euro.

«Questa stagione di riforme - ha ripreso Giordano -, certamente necessaria per fare fronte a questa situazione di crisi, sta determinando, a mio avviso, un costo da pagare: la compressione e riduzione della autonomia dei Comuni». Per Giordano «se la priorità dell'Italia e delle Valle d'Aosta di oggi è rimettere in moto la crescita, allora decisivo è mettere i Comuni nelle condizioni di concorrere a questo sforzo».

La relazione di fine mandato ha dato l'opportunità al presidente uscente di esaminare anche da un punto di vista politico la situazione. «Sono stato il primo presidente ad essere eletto a scrutinio segreto, proprio perché si sta vivendo uno dei momenti politici più complessi e difficili della storia recente valdostana» ha dichiarato citando, oltre ai provvedimenti del governo nazionale, le «difficoltà politiche» regionali. Il sindaco di Aosta è stato eletto alla guida del Consorzio degli enti locali proprio a causa di queste difficoltà politiche, dal momento che l'allora presidente Elso Gerandin, all'epoca unionista, si dimise nella fase di nascita dell'Uvp.

«E' chiaro - ha affermato Giordano - che io ho accettato la carica di presidente per mero senso di responsabilità. E' proprio quando si naviga in un mare procelloso e tempestoso che non bisogna abbandonare la nave». Il presidente ha anche tenuto a precisare di averlo fatto «non certo per interesse del Comune di Aosta, anzi forse pago anche questa scelta».

In conclusione per Giordano «fare il sindaco o l'amministratore, e non il politico, significa parlare con i fatti, che si devono necessariamente tradurre in atti amministrativi. Atti che cambiano il modo di essere della Pubblica Amministrazione, in concreto. Tutto il resto sono solo chiacchiere da bar».

 

E.G.

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