Arer, tempistiche Superbonus troppo strette: a rischio il recupero del quartiere Cogne

L'Azienda ha espresso ai parlamentari valdostani le preoccupazioni per gli investimenti da 44 milioni e 20 milioni di euro sull'edilizia popolare

 

Quartiere Cogne

L'imponente intervento di riqualificazione del quartiere Cogne di Aosta sta per partire, ma su di esso già pende la spada di Damocle delle tempistiche. In ballo c'è un piccolo tesoretto collegato al Superbonus 110%: all'incirca 44 milioni di Euro che l'Arer, l'Azienda Regionale Edilizia Residenziale, si trova a gestire per il recupero edilizio del rione. Ma le tempistiche inderogabili del Superbonus mettono già in allarme.

L'Arer ne ha parlato con la senatrice Nicoletta Spelgatti e il deputato Franco Manes nella speranza che possano promuovere una deroga per gli enti e gli istituti che gestiscono l'edilizia popolare. In un incontro tenutosi nei giorni scorsi il presidente dell'Azienda Ivo Surroz e il direttore Manuele Amateis hanno spiegato la situazione ai parlamentari valdostani. Entro il 30 giugno 2023 è necessario aver completato almeno il 60% dell'intervento oggetto dell'agevolazione fiscale, «cosa che di tutta evidenza impone alle imprese ritmi di lavorazione settimanale molto accelerati e nella speranza che non si verifichino condizioni non prevedibili che rallentino i lavori di cantiere».

Su 44 milioni di lavori previsti, al momento 26 sono in fase di aggiudicazione alle imprese. E le stesse difficoltà riguarda anche per l'altro intervento basato sul Superbonus, il recupero di 22 stabili su tutto il territorio valdostano che vale altri 20 milioni.

«La speranza - spiega l'Azienda - è che a livello governativo possa essere approvato un differimento del termine per gli Istituti Autonomi Case Popolari e assimilati relativamente alle scadenze temporali per l'effettuazione delle lavorazioni connesse al Superbonus 110%, questo anche in considerazione del fatto che a metà 2022 un emendamento in tal senso non era stato mandato avanti dal Governo allora in carica». Il coinvolgimento dei parlamentari valdostani dovrebbe servire, nelle speranze di Arer, a rispolverare l'emendamento e idealmente a farlo approvare per non mettere a rischio progetti per milioni di euro.

 

 

Clara Rossi

 

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