Via libera del Tar all'antenna per la telefonia mobile in località Chemin des Litzes

Il Tribunale amministrativo ha annullato il diniego all'installazione dell'impianto da parte di Inwit Spa

Tar di AostaIl Tar della Valle d'Aosta ha annullato il diniego all'installazione di un'antenna radio per la telefonia mobile cellulare in località Chemin des Litzes. I giudici hanno così accolto il ricorso di Inwit Spa contro il provvedimento adottato la scorsa estate dallo Sportello Unico degli Enti locali sulla base del parere negativo del Comune di Morgex.

Analizzando le motivazioni alla base della decisione di negare l'installazione dell'antenna, il Tar rileva che «la previsione di un generalizzato divieto di installazione di stazioni radio base in vaste zone del Comune si pone in contrasto con la consolidata giurisprudenza». Precedenti sentenze hanno stabilito che i Comuni e le Regioni possono individuare criteri che vietano impianti su specifici edifici (ad esempio gli ospedali e le case di cura), mentre non possono «introdurre limitazioni alla localizzazione consistenti in criteri distanziali generi ed eterogenei» come distanze minime da luoghi o attività o, nel caso in questione, la riserva naturale del Marais classificata come "Sito di importanza comunitaria".

La sentenza del Tar valdostano, pubblicata nei giorni scorsi, rileva come «l'iter motivazionale svolto dall’amministrazione sul punto, infatti, si limita a richiamare, genericamente, esigenze di tutela ambientale, nonché le conseguenze "impattanti" sull'ambiente che deriverebbero dalla realizzazione dell'impianto, argomentazioni inidonee a comprimere le facoltà riconosciute al privato dalla disciplina di settore». Inoltre «l'amministrazione resistente afferma, genericamente, che "l'area interessata dall'installazione di impianto di telefonia cellulare risulta essere in prossimità di una area di particolare pregio naturalistico". Una simile motivazione non può ritenersi idonea a sorreggere il provvedimento di rigetto». Di conseguenza il giudici ritengono «che il provvedimento impugnato sia affetto da vizio di motivazione» e vada quindi annullato.

 


Elena Giovinazzo

 

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