Dati Istat: nel 2013 il numero delle aziende è cresciuto del 2,1% per cento
AOSTA. Nel 2013 il numero delle aziende agrituristiche in Italia è pari a 20.897, 423 in più rispetto all'anno precedente (+2,1%). Nel corso del 2013 le nuove aziende autorizzate all'attività agrituristica sono 1.697, quelle cessate 1.274. Rispetto al 2012 l'Istat ha registrato un aumento sia per le nuove autorizzazioni (+411 unità) sia per le cessazioni (+49 unità).
Le aziende agrituristiche confermano il loro impegno per la diversificazione dei servizi offerti. Persiste, infatti, l'offerta di pacchetti turistici integrati con servizi differenziati, diretti a meglio qualificare l'attività agrituristica rispetto al territorio in cui viene esercitata: 7.628 aziende svolgono contemporaneamente alloggio e ristorazione, mentre 10.184 aziende uniscono all'alloggio le altre attività agrituristiche.
Rispetto al 2012, il numero di agriturismi aumenta soprattutto nel Nord (+6,1%) e meno nel Centro (+1,1%), mentre cala nel Mezzogiorno (-2,1%). Il 42,1% degli agriturismi con alloggio, il 46,9% di quelli con ristorazione e il 43,8% degli agriturismi con degustazione è localizzato nel Nord, mentre il 41,9% delle aziende con altre attività agrituristiche è situato nel Centro. La Toscana e l'Alto Adige, con 4.108 e 3.098 aziende, si confermano i territori in cui l'agriturismo risulta storicamente più consistente e radicato.
In Valle d'Aosta diminuiscono del 20% gli "agristori", agrituristi autorizzati alla ristorazione, mentre crollano (-74,3%) le aziende espressamente autorizzate alla degustazione. Questo tipo di offerta è più diffusa in Veneto, Piemonte, Toscana, Marche e Umbria ma assente in Emilia Romagna, Sardegna e nella provincia di Bolzano.
Infine i dati Istati indicano che più di un'azienda agrituristica italiana su tre è a conduzione femminile; la maggiore concentrazione si rileva in Toscana.
Clara Rossi