In una analisi della situazione abitativa nazionale emerge come in media quasi un quarto del budget familiare sia destinato all'affitto
Le famiglie italiane spendono quasi un quarto del proprio budget per l'affitto, ma nelle grandi città i canoni di locazione incidono fino al 58% sul budget. Lo spiega la Uil in uno studio del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio basato sui dati dell'Agenzia delle entrate.
L'analisi rivela che il canone medio di affitto nel 2024 risulta di 757 Euro mensili con un aumento degli affitti su base annua del 5,1%. Una percentuale che però varia molto da città a città. Ad Aosta per esempio, nel confronto tra secondo semestre 2023 e secondo semestre 2024, gli affitti sono aumentati del 26,8% in un anno secondo l'elaborazione compiuta di dati dell'Agenzia delle Entrate.
Inoltre in Italia il 67,7% dei contratti di affitto è sottoscritto da persone con reddito da lavoro dipendente o da pensione.
Per Ivana Veronese, segretaria confederale Uil, «è chiaro che nel nostro Paese si pone il tema dei costi dell'abitare, così come si pone il tema di adeguare i salari e le pensioni al costo reale della vita. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito a un progressivo disinvestimento nell'offerta di abitazioni sociali, sostituite con forme di contributo diretto alle famiglie in difficoltà che vivono in affitto, con risorse tuttavia scarse, discontinue, non in grado di rappresentare una misura strutturale».
La sindacalista chiede di «aumentare la dotazione finanziaria del fondo per il sostegno agli affitti, quasi del tutto azzerato dall'attuale Governo» e di «introdurre un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica che non può essere limitato al "piano casa Salvini", rivelatosi, infatti, una goccia nell'oceano».
M.C.
