Diminuiscono invece le famiglie straniere: non ci sono nuovi arrivi e alcune se ne vanno
AOSTA. La crisi ha colpito anche la Valle d'Aosta e l'onda lunga dei suoi effetti sta continuano a manifestarsi. L'ultima, ennesima, conferma delle difficoltà vissute nella nostra regione proviene dal bilancio sociale 2015 della Caritas di Aosta, presentato oggi, e in particolare dalle indicazioni sul numero di persone assistite a vari livelli, che sia per un pasto caldo o per fornire un posto in cui trascorrere la notte.
La mensa Caritas ha distribuito più di 20mila pasti, il servizio per richiedenti protezione internazionale si è occupato di 34 persone tra i 19 e i 36 anni mentre il pronto soccorso sociale ha erogato poco meno di 5.000 euro. Ancora, il Centro di ascolto ha assistito 415 persone e il dormitorio ne ha accolte 148.
Per quanto riguarda le famiglie italiane, quelle in difficoltà rappresentano il 30 per cento del totale e sono in aumento. Quanto alle famiglie straniere, la Valle d'Aosta «non è più attrattiva» ha spiegato il direttore della Caritas Andrea Gatto. Il numero di famiglie di immigrati non solo non cresce, ha infatti spiegato Gatto, bensì diminuisce poiché alcuni hanno deciso di andarsene.
E.G.