Al Forte di Bard in mostra La montagna titanica di Renato Chabod

Sessanta opere per raccontare il Chabod alpinista, pittore e politico

 

La Montagna Titanica di Renato Chabod

BARD. Il Forte di Bard inaugura oggi la mostra La montagna titanica di Renato Chabod. A tre decenni dalla scomparsa di Chabod, l'esposizione intende costruire un legame interpretativo, ma anche umano e intellettuale, tra le sue opere, la sua vita pubblica e privata e il suo impegno civile. Chabod era infatti alpinista, presidente del Cai, pittore ed anche uomo politico, senatore e vice presidente del Senato.

La mostra propone una sessantina di opere pittoriche, schizzi a mano libera, diari alpini e sarà aperta dal 29 luglio al 10 gennaio 2021 (biglietto intero 9 Euro, ridotto 7 €, ragazzi dai 6 ai 18 anni 5 €). 

"La chiave di lettura della pittura di Chabod - si legge nella presentazione della esposizione - sta proprio nel suo essere un alpinista: le montagne che dipinge sono quelle conosciute attraverso l’esperienza sensoriale della scalata, in un muto dialogo con la vetta da affrontare che esclude ogni altro essere vivente. La mostra tiene conto di questo stretto rapporto presentando in parallelo le tavole e i disegni che le hanno precedute, per tracciare gli itinerari alpinistici che ha percorso".

Renato Chabod

Nato ad Aosta nel 1909, ultimo di tre fratelli, Renato Michele Giuseppe Chabod rimase orfano all’età di nove anni. Iniziò la sua attività alpinistica a soli 13 anni con il coetaneo Amilcare Crétier dapprima scalando le mura romane di Aosta, le varie palestre di roccia della zona infine il Gran Paradiso, il Forquin, il Clocher di Djouan. Nel 1927, dopo un congelamento subìto durante una lunga traversata in sci, gli fu amputato un alluce. Di successo in successo, fra il 1929 e 1935, fu il più importante alpinista valdostano del tempo con numerose prime nel gruppo del Paradiso e del Bianco. Nel 1934 partecipò con Bonacossa, Binaghi, Boccalatte, Brunner, Paolo e Stefano Ceresa, Gervasutti, Ghiglione e Zanetti ad una spedizione alle Ande.

Dopo l'Aconcagua, conquistò in prima salita il Cerro Cuerno. Nonostante le sue montagne lo occupassero intensamente, fu sempre uno studente brillante; terminò il Liceo Classico al D’Azeglio di Torino e si laureò in legge. Alpinista accademico dal 1930, dopo essere stato Presidente delle Guide Alpine di Courmayeur dal 1934 al 1942, fu Presidente del Consorzio Nazionale Guide e Portatori del Cai dal 1956 al 1965, Presidente Generale del Cai dal 1965 al 1971, infine Presidente del Caai (Club Alpino Accademico Italiano) dal 1975 al 1979.

Da alpinista-pittore scrisse e illustrò, con schizzi e quadri, il manuale Alpinismo (1935); le guide Cai del Gran Paradiso (ed. 1939, 1963, 1980) e del Monte Bianco (in due volumi, 1963 e 1968); La Cima di Entrelor (1969), storia della sua attività alpinistica; Camarade prend ton verre. Storia delle guide di Courmayeur (1972) e Montagnes Valdôtaines (1974),.

Durante la Seconda Guerra Mondiale entrò nella Resistenza in Valle insieme al fratello Federico e al cugino Remo. Divenne consigliere regionale negli anni ‘50, Sindaco di Courmayeur dal 1961 al 1966, Senatore dal 1958 al 1968 e nel 1967 fu eletto Vice-Presidente del Senato. Chabod morì a Ivrea nel 1990.



redazione

 

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