1065 artigiani per la Fiera di Sant'Orso. La Veillà? Nessuna notizia

La 1022esima edizione della Fiera di Sant’Orso di Aosta racconta di una comunità matura, perché sa cambiare

 

Fiera di Sant'Orso

La1022esima Fiera di Sant’Orso di Aosta si terrà eccezionalmente il 2 e 3 Aprile 2022 dopo che a gennaio la Giunta regionale aveva dovuto sospendere l’organizzazione a causa dell’emergenza sanitaria.

E così la politica presenta l’edizione 2022 di questo nevralgico appuntamento della società valdostana con un’elegia. Un’elegia alla forza di rinascita della regione Valle d’Aosta contro il Covid: la realizzazione della manifestazione manifesta sicuramente una grande risposta alla criticità del momento storico, ma ad oggi non se ne conoscono ancora tutti i particolari organizzativi e le probabili rinunce e restrizioni. 

I dati certi: l’adesione di 1065 artigiani, l’implementazione dei trasporti ferroviari con sette treni in aggiunta il sabato e otto la domenica, la consueta animazione da parte dei cori locali di Arcova che si distribuiranno per la città e l’attivazione di punti Veillà organizzati dall’amministrazione regionale. Data la stagione qui il vin brulé cederà il passo a vino bianco, vino rosso e sidro di mele: saranno distribuiti fino alle 22.

Nessuna notizia riguardo alla Veillà come solo Aosta la conosce: qualche proprietario di cantina si sta organizzando ma, essendo una libera iniziativa del privato non di competenza regionale, non se ne conoscono ancora i dettagli.

 

«Ci siamo chiesti per settimane con Bertschy cosa fare della fiera data la difficoltà di fare previsioni sanitarie. La soluzione più semplice sarebbe stata quella di far saltare la fiera ma c’è necessità e volontà di ripartire, di dare voci e spazi ai nostri artigiani», introduce il presidente della regione Erik Lavevaz. «La Fiera andrà a cadere poche ore dopo la fine dello stato di emergenza e sarà un momento straordinario di ripartenza, nella straordinarietà della pandemia. Dovremo comunque affrontare la fiera con attenzione, probabilmente tenendo la mascherina».

 

Un sentimento condiviso da tutti i presenti: Davide Sapinet, assessore all'agricoltura e risorse naturali, Gianni Nuti, sindaco di Aosta, Luigi Giovanni Bertschy, vicepresidente della Regione e assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, e Jean-Pierre Guichardaz, assessore ai beni culturali.

 

E proprio Guichardaz dichiara: «La Fiera sta bucando ed è molto attesa, anche per la sua novità primaverile. La Foire è uno di quegli ingredienti che servono ad aumentare la reputazione del turismo in Valle e del marchio Valle d'Aosta, che sta diventando un brand a tutti gli effetti. Abbiamo investito 106mila euro per promuoverla. Abbiamo investito sulla stampa locale e su quella delle regioni limitrofe, ma abbiamo fatto un grosso lavoro anche sui mercati esteri cercando di dare copertura sui mercati di prossimità»·

 

Il simbolo di questa edizione è la cesoia perché, come racconta Bertschy, «chi sa usare le cesoie sa raccogliere i frutti nelle stagioni e nel tempo a lungo termine. Speriamo che la fiera sia portatrice di pace e la dedichiamo alla popolazione ucraina ma soprattutto a chi di loro è qui: che possano vivere due giorni particolari e conoscere la nostra comunità. Una piccola comunità che su una scelta così impattante come quella dello spostamento della Fiera ha avuto l’atteggiamento di una comunità matura, che sa cambiare».

E il magnifico ciondolo realizzato da Christian Chamonin ricorderà a tutti i valori di questa scelta, con la sua cesoia.

 

Tra le novità il progetto per i giovani videomaker che ha portato cinque ragazzi a produrre video con lo scopo di entrare nel mondo dell’artigianato, suscitarne interesse ed attirare i giovani. Inoltre uno scontro promozionale sullo sci per chi parteciperà alla Fiera con un biglietto promozionale a 30 euro utilizzabile fino a fine stagione sulle piste della Valle.

 

Infine il ringraziamento più sentito è quello agli artigiani: «Siamo partiti con loro e finiamo con loro: sarà una edizione straordinaria grazie a loro», conclude Bertschy.

 

 

Veronica Pederzolli

 

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