Federconsumatori: il dato rispecchia la situazione di difficoltà che molte famiglie stanno vivendo
La fiducia dei consumatori a ottobre 2024 peggiora, da 98,3 a 97,4, secondo i dati resi noti dall'Istat. Il calo della fiducia, che riguarda anche le imprese, è dovuto «principalmente ad un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e ad un peggioramento delle aspettative».
Secondo Federconsumatori, il dato «rispecchia, purtroppo, la situazione di difficoltà che molte famiglie stanno vivendo. Tra la stangata di 2.970,35 euro che le famiglie hanno dovuto affrontare nel periodo settembre-novembre, i prezzi al consumo che si mantengono ancora su livelli sostenuti e stipendi e pensioni fermi, sarebbe curioso se i dati registrassero un clima diverso», commenta l'associazione.
L'osservatorio nazionale Federconsumatori segnala la riduzione del consumo di carne e pesce, la ricerca sempre più assidua di offerte e sconti e l'aumento degli acquisti presso i discount. «A questo si aggiunge la rinuncia alle cure: secondo il recente rapporto dalla Fondazione Gimbe sono 4,5 milioni gli italiani costretti a tale rinuncia, di questi circa 2,5 milioni rinunciano per motivi economici».
«Da questi dati emerge chiaramente - aggiunge Federconsumatori - come sia necessario e urgente adottare ulteriori misure di sostegno alle famiglie, di cui in manovra vi è scarsa traccia. Sebbene la resa strutturale del taglio del cuneo fiscale rappresenti una nota positiva, ci saremmo aspettati interventi più incisivi, a partire da una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi e non quelli più elevati. Anche sul fronte della tassazione degli extraprofitti ci saremmo aspettati misure di tutt’altro tenore: l’annunciato intervento teso a riequilibrare le disuguaglianze, nei fatti, si è ridotto a un semplice anticipo di liquidità. Mancano, inoltre, misure per intensificare seriamente la lotta all’evasione e all’elusione fiscale. Tutte azioni da cui sarebbe possibile trarre le risorse necessarie per aiutare le famiglie e sostenerne il potere di acquisto».
Clara Rossi