Covid, Caveri: 'sono stato vaccinato, non ci sono state pressioni'

L'assessore regionale all'istruzione sul suo blog scrive: "chi deve gestire la pandemia non può farsene travolgere"

 

Luciano CaveriAOSTA. "Sono stato vaccinato per il Covid 19 e l'ho detto coram populo pure durante le chiacchiere a margine del Consiglio regionale, senza reticenze quando ebbi la prima dose. Come piace far notare con valenza negativa ai miei detrattori ogni qualvolta se ne parli, con i miei quasi 63 anni sono il decano del Governo regionale". Lo scrive oggi sul proprio blog l'assessore regionale all'istruzione Luciano Caveri allo scopo di "chiarire in questa sede alcune posizioni per sgombrare il campo da qualsivoglia diffamazione (che ricordo ai maghi di Whatsapp e di Facebook resta un reato perseguibile) e strumentalizzazione".

"Non ci sono state pressioni, infrazioni, furberie di alcun tipo - scrive -: ho fatto il vaccino esattamente come molti miei coetanei, colleghi, categorie individuate dal piano vaccinale come prioritarie indipendentemente dall'età e che hanno avuto un appuntamento per un vaccino deciso a monte in un combinato disposto di diversi parametri, comprese - e questo è in assoluto oggetto di privacy - proprie eventuali fragilità".

"L’iscrizione alla piattaforma - aggiunge sul suo blog - e la chiamata successiva (telefonica e con messaggino con convocazione nel centro vaccinale di Châtillon) non avvennero di nascosto o in modo poco trasparente rispetto alle inoculazioni già avviate dall’anagrafe regionale Infovaccini, che aveva come documentato sin nelle settimane precedenti effettuato chiamate per moltissimi ultra-sessantenni, in una logica distributiva conforme al piano che si occupa dei vaccini".

L'assessore regionale informa di aver ricevuto ieri la seconda dose del vaccino e aggiunge: "Non ho alcun problema a dire che espressi sin da subito, mesi fa, ai miei colleghi di Governo la necessità - viste le nostre responsabilità - di provvedere ad una vaccinazione rapida della Giunta. Non ho perorato prerogative di casta e neanche di privilegi. Semplicemente ho esplicitato ciò che qualunque persona di buon senso e senza pregiudizi potrebbe sottoscrivere: chi deve gestire la pandemia, a tutti i livelli, non può farsene travolgere, perché il rischio è la paralisi definitiva di un sistema che fatica già ogni giorno ad andare avanti. Com'è noto, per altro, cinque membri su otto della Giunta regionale hanno fatto o stanno facendo il Covid e ne risente il loro lavoro personale. Non tutto si può fare in video o al telefono".

La Giunta regionale "a seguito delle mie insistenze, si era espressa nella discussione avvenuta fra di noi comprendendo questa richiesta sulla vaccinazione degli ultra-sessantenni fra i propri componenti, parimenti a quanto osservato dall'ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, come mi fu detto e di cui ho traccia nelle informazioni ricevute allora".

 

 

redazione

 

 

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