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Sentenza bando affitti, Adu: stop al razzismo istituzionale della Lega e all'autonomismo cialtrone

Il movimento politico dopo la sentenza del Tribunale di Torino sul bando valdostano auspica l'intervento della Corte dei Conti

 

La sentenza del Tribunale di Torino contro il «è uno stop al razzismo istituzionale della Lega, ma anche ad un certo autonomismo cialtrone». Così, in una nota, interviene Adu VdA.

«Il Tribunale è stato chiaro: l’autonomia va esercitata nei limiti della legge dello Stato e dei principi europei e costituzionali di uguaglianza e non discriminazione», dice il movimento. «Ancora una volta giustizia viene fatta solo grazie all’attivismo dei cittadini, che ringraziamo, e dell’intervento della magistratura. Di nuovo, una visione ideologicamente distorta e arrogante dell’autonomia, promossa dai leghisti e subita da UV e satelliti, viene ricondotta dallo Stato ai principi della Repubblica», aggiunge Adu.

«Ora auspichiamo che la Giunta regionale dia immediata esecuzione all'ordinanza e che informi i richiedenti, che erano stati esclusi, della possibilità di ripresentare domanda. In ultimo - si legge ancora nella nota -, sollecitiamo la Giunta affinché modifichi anche l’ultimo bando vigente, approvato con DGR 315/2020, dato che continua a mantenere l'illegittimo requisito della residenza di 4 anni in Valle d’Aosta, discriminatorio sia per gli italiani, sia, soprattutto, per gli stranieri».

Adu infine punta il dito contro i consiglieri che non votarono nel 2019 una mozione per modificare il bando. «Questi 32 consiglieri sono ora responsabili dell'inutile esborso per gli avvocati, del rimborso dei 15.000 euro di spese legali sostenute dall’ASGI, dell’aggravio di spesa per fare fronte al rinnovo del bando (da sostenere solo con fondi regionali) e dei disagi creati ai cittadini. Un danno contabile su cui auspichiamo l'intervento della Corte dei Conti».

 

 

C.R.

 

 

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