Dai giudici «evidente invasione di campo». E il movimento propone di chiedere l'intervento del presidente della Repubblica
La sentenza della Corte dei Conti sui finanziamenti pubblici al Casinò di Saint-Vincent «costituisce un precedente grave, che mina dalle fondamenta il ruolo politico di qualsivoglia eletto in un'assemblea rappresentativa, a qualsiasi livello». Lo afferma il movimento Stella Alpina commentando le condanne di 18 politici ed ex politici da parte della Terza sezione centrale di Appello.
«Per la prima volta in Italia - dice Stella Alpina -, un giudice entra nel merito di una scelta politica adottata da un'intera maggioranza regionale, su mandato espressamente politico e peraltro supportata da pareri tecnici la cui legittimità non è mai stata contestata, né dalla Procura regionale nel giudizio di primo grado né dalla Procura generale in secondo grado».
Con il voto sui finanziamenti al Casinò consiglieri e assessori «decisero di assumersi le proprie responsabilità legate indissolubilmente al mandato elettivo», sostiene il movimento politico.
«Nel merito della sentenza, ci sarebbero molte cose da dire a partire dal fatto non secondario che la casa da gioco valdostana è ancora operativa, tra contraddizioni e omissioni, ma quello che più ci preme ora sottolineare, a nostro avviso, è l'evidente invasione di campo operata dai giudici, motivo per cui proporremo al Consiglio regionale di attivarsi anche presso il Presidente della Repubblica quale Capo dello Stato e garante della Costituzione e, dunque, anche del nostro Statuto speciale», conclude Stella Alpina.
E.G.