Consiglieri regionali UV: in Afghanistan un disastro umanitario

Il gruppo consiliare chiede al Governo italiano di assumere una «ferma posizione di condanna»

 

I consiglieri regionali dell'Union Valdôtaine intervengono su quanto sta accadendo in Afghanistan dopo il ritiro delle truppe occidentali. Il Paese asiatico in breve tempo è tornato sotto il controllo dei talebani, i quali hanno anche conquistato la capitale Kabul.

«Il 16 agosto 2021 l'Afghanistan è ritornato a essere l'Emirato Islamico dell'Afghanistan, la stessa denominazione di vent'anni fa, prima dell'arrivo degli Americani», si legge in una nota del gruppo consiliare del Mouvement. «L'accordo siglato nel febbraio del 2020 a Doha tra gli Stati Uniti e i suoi alleati con i Talebani prevedeva il ritiro delle forze statunitensi e dei loro alleati, previo l'impegno a recidere i legami con Al Quaeda. Alla luce dei fatti», si chiede il gruppo UV, «quanto risulta attendibile un già flebile accordo - in che misura si può fattivamente trattare su di una promessa di lotta al terrorismo? - che avrebbe dovuto essere seguito dall'apertura di un tavolo di pace tra Talebani e Governo afghano?».

«Nell'arco di poche settimane è stato di fatto cancellato quanto realizzato in vent'anni dal punto di vista umanitario, dei diritti civili e anche sotto il profilo economico - sottolineano i consiglieri unionisti -. Quale credibilità possiamo oggi attribuire a Stati Uniti, alle Nazioni Unite e all'Unione Europea?».

Ondata di profughi in fuga dall'orrore

Dopo quanto avvenuto negli ultimi giorni in Afghanistan «è estremamente concreta l'eventualità di una massiccia ondata migratoria di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga dall'orrore, dalle violenze, dagli abusi, dalle uccisioni nonché dal fantasma di una guerra civile quanto è a sua volta concreta la possibilità di nuovi attacchi terroristici contro l'Occidente», prosegue la nota.

I consiglieri unionisti manifestano «solidarietà nei confronti dei bambini, delle donne e degli uomini del popolo afghano, vittime di un ennesimo disastro umanitario che si sarebbe potuto e dovuto evitare».

Il gruppo consiliare invia infine «al Governo italiano e a tutte le forze politiche che lo sostengono l'appello ad assumere immediatamente una ferma posizione di condanna seguita da fatti concreti. Che si agisca al più presto per scongiurare un futuro di inutili, vuoti rimpianti».

 

 

redazione

 

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