In Consiglio regionale 'chi rifiuta le indicazioni del Pcp non può più esserne considerato rappresentativo'
La comunicazione dell'uscita dalla maggioranza regionale di Erika Guichardaz e Chiara Minelli «non impediva affatto al Consiglio di affrontare e discutere regolarmente i punti all'ordine del giorno». Lo afferma il Tavolo di coordinamento del Progetto Civico Progressista a proposito della seduta interrotta del Consiglio Valle.
Le due consigliere «ancora una volta, hanno recepito le indicazioni degli organismi di Pcp» mentre «irresponsabile è l'atteggiamento di chi per mesi si è rifiutato di dare risposte alle richieste di chiarimento e di verifica politica su temi e contenuti, ed ha creato una situazione insostenibile. Ora si alza la voce per creare un gran polverone e nascondere le proprie pesanti responsabilità. Il blocco dei lavori del Consiglio si poteva evitare - prosegue il Tavolo di coordinamento - e lo dimostra la soluzione conclusiva concordata nella Conferenza dei Capigruppo che rasenta il ridicolo, perché i provvedimenti più importanti, disegni e proposte di legge, che si potevano esaminare oggi sono stati rinviati a un Consiglio straordinario da svolgersi fra 5 giorni, quando l'assetto dei gruppi consiliari sarà probabilmente ancora immutato».
Secondo il Tavolo di coordinamento «è comunque bene prendere atto che nel gruppo Pcp si è determinata una ulteriore grave frattura fra le consigliere, che recepiscono le indicazioni che emergono dalla Assemblea di Pcp e dal Tavolo di coordinamento, e chi invece le rifiuta e quindi non può più essere considerato rappresentativo di Pcp. Una frattura che rende inevitabile la separazione fra le due posizioni».
La separazione «va fatta con spirito costruttivo - conclude il Tavolo di coordinamento - sapendo che al di là della difficoltà del momento bisogna ricercare una prospettiva comune visto che il progetto unitario deve proseguire».