Siccità e stoccaggio dell'acqua: in Consiglio Valle discussa una mozione

Distort (Lega): «contro la desertificazione serve programmazione». Lavevaz: «necessario un approfondimento scientifico»

 

Lago

Il Consiglio regionale ha esaminato nel corso della sua ultima seduta il tema delle riserve idriche della Valle d'Aosta, un argomento che già attualmente interessa la nostra regione e che nel futuro avrà una importanza sempre crescente. 

È dei giorni scorsi la decisione dei Comuni di Introd e Villeneuve di chiudere i fontanili per carenza di acqua. Nei prossimi anni la povertà di neve del territorio e la scarsità di precipitazione renderà indispensabile disporre di bacini e sistemi di accumulo dell'acqua per assicurare il rifornimento idrico del territorio. Bacini di cui la Valle d'Aosta dovrà dotarsi per tempo. Partendo da questa premessa, il gruppo Lega VdA ha illustrato giovedì in aula una mozione su cui la maggioranza si è astenuta.

«I dati ufficiali dell'European Drought Observatory sul rischio di desertificazione classificano in "arancione" sorprendentemente anche alcune zone alpine tra le quali spicca la Valle d'Aosta - ha spiegato il consigliere Luca Distort -. Le precipitazioni scarse di questo inverno e gli incendi boschivi delle scorse settimane pongono il problema di una rapida e urgente azione». 

Per Distort «la parola d'ordine è "programmazione" per prevenire e gestire al meglio queste criticità, tenuto conto che più si aspetta e più è difficile intervenire sulla desertificazione del suolo».

La mozione discussa in aula verteva sull'avvio entro sessanta giorni di una indagine preliminare per definire i criteri di realizzazione di bacini per lo stoccaggio dell'acqua e di misure di incentivazione per privati e aziende contro l'inaridimento del suolo.

«La realizzazione dei bacini - ha risposto il presidente della Regione, Erik Lavevaz - è una misura necessaria per adattare la realtà dei nostri territori di montagna a questo cambiamento climatico ma è necessario un approfondimento scientifico che è in corso e che richiede ulteriori sforzi». L'attenzione sull'argomento c'è, ha spiegato Lavevaz. «La Valle d'Aosta, per la sua orografia, ha una gestione delle acque molto complessa. L'Osservatorio sulla siccità richiamato in aula si occupa di fare una fotografia della situazione, ma non studia la tendenza climatica in prospettiva. Comunque, gli scenari futuri presentano indubbie criticità. L'Arpa ha diffuso una serie di dati che evidenziano la povertà di neve del nostro territorio e, conseguentemente, anche quella di acqua il cui stoccaggio sarà più critico per questa stagione».

La mozione è stata comunque respinta. «L'impegno ad avviare nei prossimi sessanta giorni un'azione normativa non è accoglibile poiché bisogna prima completare l'analisi scientifica e l'attività pianificatoria», ha aggiunto il presidente della Regione.

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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