La consultazione, la prima di questo genere in Valle d'Aosta, è «un'opportunità eccezionale, per il legislatore, di ascoltare la popolazione»
«Il Referendum non è contro o a favore di qualcuno. È opportuno affrontarlo con una intesa trasversale fra tutti i gruppi e i partiti per dare la possibilità agli elettori di esprimersi». Manca una settimana dal delicato voto in Consiglio Valle per il referendum consultivo elettorale e il Comitato Cre si rivolge alle forze politiche rappresentate nell'assemblea per richiamare l'importanza di un sostegno trasversale alla richiesta di far esprimere direttamente gli elettori della Valle d'Aosta su un argomento tanto delicato.
«L'esigenza della riforma del sistema elettorale è avvertita da tutti, occorre trovare un rimedio ad una grave instabilità politica», dice il Cre esprimendo l'auspicio che questa necessità condivisa sia recepita dall'aula e si trasformi in un voto unanime.
Il primo referendum consultivo della storia della Valle d'Aosta è allo stesso tempo «un'opportunità eccezionale, per il legislatore, di ascoltare la popolazione» e «un avvenimento istituzionale di grande rilievo con cui la Valle d'Aosta può dare un esempio di democrazia, di capacità di favorire la partecipazione alla vita ed alle scelte della politica, di riavvicinamento delle istituzioni alla cittadinanza», afferma ancora il Cre.
Il Comitato pro riforma ha già deciso che la sua campagna referendaria si focalizzerà sull'elezione diretta del presidente della Regione e della maggioranza collegata. Questo punto della proposta di modifica legislativa rappresenta una «questione decisiva» che «finora ha impedito la riforma». L'elezione diretta del presidente della Giunta regionale della Valle d'Aosta è un cambiamento «con tante implicazioni su cui è bene raccogliere e registrare l'orientamento popolare prima di procedere in Consiglio regionale alla definizione e approvazione della nuova legge elettorale».
Elena Giovinazzo
