Patto di stabilità, Rollandin: "cerchiamo soluzione nel più breve tempo possibile"

 

Manca la definizione del patto sia per il 2014 sia per il 2015 - Uvp: "non si può andare avanti a tentoni"

 

AOSTA. Il 2015 dovrebbe essere l'ultimo anno di vita del patto di stabilità. Lo ha detto in Consiglio regionale oggi il presidente Augusto Rollandin rispondendo a una interpellanza dell'Uvp.

Rollandin-conx300«Per gli anni successivi al 2015, con l'armonizzazione dei bilanci pubblici, ci sarà probabilmente il superamento del patto di stabilità che verrà sostituito dall'equilibrio di bilancio - ha spiegato -. L'accordo con lo Stato prevederà l'impegno da parte della Regione ad attivare l'armonizzazione del bilancio dal 1° gennaio 2016 e si costituirà un tavolo di lavoro per stabilire come transitare al nuovo sistema».

In attesa però che la novità si concretizzi, la Regione è ancora alle prese con la definizione del Patto di stabilità del 2014 e del 2015. «Non possiamo più andare avanti a tentoni: la Valle d'Aosta è in una situazione economica disastrosa», ha detto il consigliere Elso Gerandin illustrando l'interpellanza.

«Stiamo cercando di risolvere nel più breve tempo possibile il patto 2014 - ha risposto Rollandin -: la trattativa va avanti da mesi, purtroppo il confronto con lo Stato è stato condizionato dall'avvio dell'iter per la Legge di stabilità». «Il punto fondamentale della proposta avanzata dalla Regione - ha detto ancora Rollandin - è il superamento della problematica legata al riparto dei contenimenti di spesa a noi richiesti calcolato sul Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici). Questo criterio assegna alla Valle d'Aosta il 9,16% del contributo complessivo delle Regioni a Statuto speciale. Dal criterio di incidenza del PIL, da tutti riconosciuto più equo, deriverebbe un'assegnazione al 2,31%».

Il presidente della Giunta ha fatto sapere che la Regione vorrebbe trovare un'intesa pluriennale «e su questo c'è già la disponibilità da parte dello Stato» e che la stesura del bilancio di previsione 2015-2017 «non è stata influenzata dall'incerta definizione del patto. Il bilancio è stato formulato a legislazione vigente. Stiamo tendendo a non sforare.»

Quindi una riflessione sulla legge 42 sul federalismo fiscale che prevedeva nessun costo aggiuntivo rispetto a quanto pattuito per le Speciali: «è rimasta lettera morta - ha accusato il presidente della Regione -, anche se una recente sentenza della Corte costituzionale sostiene questa normativa. In realtà, lo Stato si è riservato di chiedere ulteriori aggravi alla contribuzione da parte delle Regioni a Statuto speciale».

Nella replica, Gerandin ha giudicato «inaccettabile che tra i criteri sanzionatori dello Stato ci sia la compensazione: questo significa che rischiamo di entrare a piedi uniti sul bilancio 2015, se le risorse vengono compensate come scritto in legge. Oggi dobbiamo chiudere la partita vecchia, ma non sappiamo in quali termini. Non vorremmo che ci fossero brutte sorprese.»

 

E.G.

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