Uberti rimane direttore generale (con retribuzione) dell'Usl Valle d'Aosta

Il governo regionale modifica il contratto che prevedeva un periodo di incarico a titolo gratuito. FdI contesta: ordinaria amministrazione, ma senza limiti

 

Massimo Uberti rimarrà direttore generale dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta pur essendo collocato in quiescenza dal 1° febbraio scorso. La Giunta regionale oggi su proposta dell'assessore alla Sanità gli ha confermato l'incarico allo scopo di «garantire, in questo particolare momento post pandemico, la continuità gestionale dell’Azienda USL della Valle d’Aosta».

La possibilità di prorogare il contratto era prevista al momento dell'assunzione di Uberti, ma con l'indicazione che avrebbe svolto l'incarico per un anno a titolo gratuito. Con la delibera di oggi, nel confermare Uberti, la giunta regionale ha deciso invece di mantenere invariate le condizioni economiche rispetto a prima della quiescenza. La motivazione è legata a un parere ministeriale rilasciato per un caso analogo alla Regione Veneto secondo il quale il direttore generale andato in quiescenza successivamente al conferimento del mandato, come nel caso di Uberti, conserva il diritto alla retribuzione

Critiche di FdI: giunta è stata inerte

Sull'argomento interviene con una nota il coordinatore di Fratelli d'Italia, Alberto Zucchi, che ritiene la delibera in questione un atto politico di una giunta in regime di ordinaria amministrazione, che dunque non può approvare atti di natura "straordinaria" se non per motivi indifferibili o urgenti.

«L'indifferibilità e l'urgenza vanno valutate sul tipo di atto e non sul fatto che diventi urgente perché la Giunta è stata inerte prima quando aveva tutto il tempo e la facoltà di operare scelte politiche», sostiene Zucchi. «Se la Giunta in ordinaria amministrazione non avesse modificato oggi il contratto al DG Uberti quest’ultimo, il 17 febbraio domani, avrebbe salutato la Valle d'Aosta lasciando dalla sera alla mattina come il suo predecessore Pescarmona?», chiede Zucchi. Perché, domanda ancora l'esponente di FdI, la giunta regionale non ha indetto per tempo la procedura di individuazione di un nuovo direttore generale «sapendo che il DG sarebbe andato in pensione come comunicato in data 28 novembre 2022?»

«Il fatto che il nostro Partito non sia (per ora) presente in consiglio regionale - dichiara infine Zucchi - non rappresenti un alibi infondato per il governo regionale (pro tempore oggi più che mai) per non fornire le dovute risposte in ossequio alla chiarezza che si impone nel rispetto dei cittadini».

 

 

C.R.

 

 

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