Crisi in Regione, Zucchi (FdI): maggioranza e gran parte opposizione puntano solo a mantenere il seggio

Il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia critica la maggioranza e anche la Lega: 'mi va venire in mente la favola della volpe e dell'uva'

 

Alberto Zucchi

Futura maggioranza (forse), attuale opposizione, centro destra: Alberto Zucchi ne ha per tutti. Il coordinatore di Fratelli d'Italia Valle d'Aosta commenta senza mezzi termini quanto sta accadendo alla politica regionale. 

«Tutta questa vicenda ha del surreale», afferma a proposito dell'annunciata intenzione di ripresentare Renzo Testolin candidato della Regione. «Non ricordo di aver mai visto una cosa del genere. Soltanto il pensiero di riproporre a distanza di un giorno la stessa squadra, lo stesso programma, lo stesso presidente bocciato in aula ha dell'incredibile e dovrebbe indurre anche i più riottosi a rendersi conto che la situazione non è più sostenibile. Una situazione del genere, ma anche per molto meno, dovrebbe imporre il minimo sindacale della dignità e far rimettere in mano agli elettori le decisioni». 

Fratelli d'Italia è l'unico dei principali partiti del Centrodestra Unito a non essere rappresentato in Consiglio Valle. Le critiche di Zucchi raggiungono anche i colleghi di coalizione presenti in aula. «Tutto questo testimonia la palese volontà, purtroppo devo dire condivisa da buona parte dell'opposizione, tesa soltanto al mantenimento del seggio consiliare».

Verso la Lega in particolare il coordinatore di FdI esprime il suo disappunto. «Noi di Fratelli d'Italia avevamo detto già tre mesi fa che il Centrodestra Unito, e non le persone che siedono in Consiglio, aveva il dovere di essere propositivo visti i numeri e l'attuale governo nazionale. L'appello fatto adesso dalla Lega è fuori luogo e fuori tempo massimo, le consultazioni sono tardive. Questo approccio mi fa venire in mente la favola della volpe e dell'uva e denota, mi spiace doverlo dire, che la Lega è lontana dalla logica del Centrodestra Unito, che per me è l'unica possibilità per poter cambiare anche in Valle d'Aosta».

Zucchi rincara la dose: proporre incontri politici «dopo che i buoi sono usciti dalla stalla e solo alle forze presenti in Consiglio, senza considerare quelle che in questo momento non sono rappresentate ma che hanno un ruolo e un peso all'interno del governo nazionale (e mi riferisco non solo a Fratelli d'Italia ma anche a Noi Moderati), è la dimostrazione del rifiuto a pensare al futuro con una proposta elettorale di Centrodestra Unito».

Il coordinatore lo afferma chiaramente: «abbiamo avuto un padre che ha avuto successo, poi un fratello. Ora non si deve provare gelosia nei confronti di una sorella che in questo momento ha successo e ha un maggiore peso nella famiglia. Questa famiglia soltanto se unita può dare una risposta di alternativa vera a questa regione».

Quali sarebbero secondo Fratelli d'Italia quindi i prossimi passi da percorrere? «Riteniamo che in un mese si debba fare una nuova legge elettorale e poi ridare la parola agli elettori», afferma il coordinatore regionale. FdI sostiene una proposta con l'elezione diretta del presidente in uno schema maggioritario. «Bisogna permettere agli elettori di scegliere un presidente e un programma condiviso con una coalizione. Chi vince governa e gli altri vanno all'opposizione, senza più questi valzer e balletti indegni a cui siamo sottoposti da ormai sette anni.»

Elezioni anticipate dunque, ma quanto inciderà tutta questa situazione sull'affluenza? Zucchi su questo aspetto è pessimista. «Purtroppo tantissimo. Nel mio piccolo ho registrato uno scoramento complessivo. Le persone anziché reagire si allontanano ancora di più da questo mondo che peraltro purtroppo, se abbandonato a sé stesso, lascia a questa classe politica la facoltà di decidere i destini della gente. Una legge elettorale diversa può rendere protagonista l'elettore nello scegliere la persona e una maggioranza su un programma che non permetta il salto della quaglia. Questo potrebbe ridare un po' di ossigeno all'elettorato e invogliarlo a tornare a votare. Se le cose non cambieranno, assisteremo a un precipizio senza fine. La gente è disillusa, disinnamorata.»

 

 

Marco Camilli

 

 

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