Cime Bianche, Pcp: parere Avvocatura non dà via libera al collegamento

Il nodo dei divieti ministeriali per salvaguardare le Zone di Protezione Speciale come Cime Bianche «non ci pare essere sciolto»

 

Il parere dell'Avvocatura regionale sul progetto del collegamento funiviario di Cime Bianche non è risolutivo. Lo afferma Progetto Civico Progressista a proposito della documentazione trasmessa al Consiglio Valle con lo studio di fattibilità del collegamento intervallivo che interessa una Zps, una zona ambientale di protezione speciale.

Pcp spiega: «ad un primo esame emerge che per il caso specifico delle Cime Bianche, come abbiamo più volte sottolineato, vale il divieto di realizzare impianti di risalita stabilito dal Decreto Ministeriale del 17 ottobre 2007 - che detta, appunto “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)” -, rispetto a deroghe previste dalla antecedente l.r. n. 8 del 21 maggio 2007». 

«Il parere dell'Avvocatura - prosegue Pcp - non contesta infatti l'applicabilità per la Regione Valle d'Aosta del D.M del 2007, ma afferma che anche le disposizioni regionali, quali la legge n. 8 citata e le successive deliberazioni, fra cui la Dgr 1087/2008, sono da prendere in considerazione. Quest'ultima risulta però perfettamente in linea con i divieti del DM»..

Secondo il gruppo «in buona sostanza il nodo della questione non ci pare essere sciolto: il parere dell'Avvocatura non rappresenta quindi, dal punto di vista dei vincoli normativi, il via libera al collegamento».

 

 

redazione

 

 

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