Tensione per il voto contrario alla riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali
AOSTA. Non c'era solo il governo Renzi e le sue politiche nel mirino dei tanti manifestanti, circa 500, che oggi hanno "invaso" il centro di Aosta aderendo allo sciopero generale.
Molti degli slogan che hanno accompagnato il corteo erano rivolti ai politici valdostani, al palazzo. All'arrivo in piazza Deffeyes tra i manifestanti si è alzato il grido "Vergogna!" rivolto al Consiglio Valle, da giorni riunito per approvare quel bilancio regionale che contiene tagli e riduzioni delle risorse per il sociale, l'agricoltura, la sanità e tanti altri settori.
"Vergogna!" è stato probabilmente il più gentile degli slogan partiti dai manifestanti per dare sfogo alla rabbia per i tagli, per il lavoro che manca, per la riduzione dei servizi e per dare voce all'indignazione, sfociata in attimi di tensione, di fronte all'ennesimo voto contrario dei consiglieri regionali alle proposte di autoridursi stipendi e indennità in un momento di crisi che tocca trasversalmente tutta l'economia e la società valdostana.
Dal corteo è partito anche l'invito ai politici di uscire dal "palazzo": invito che non è stato accolto, almeno nell'immediato.
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Marco Camilli