Il Consiglio Valle si è parlato della situazione di forte sofferenza del pronto soccorso di Aosta
La sospensione temporanea degli interventi chirurgici non urgenti può diventare una misura sistematica per l'ospedale Parini di Aosta. Se ne è parlato questa mattina in Consiglio regionale.
Il blocco degli interventi programmati al Parini non è una novità: è stato stabilito nei giorni scorsi dall'Usl per dare respiro al pronto soccorso ed era già stato adottato in precedenza nei periodi di maggiore afflusso turistico. La problematica alla base di questa scelta è nota: c'è carenza di personale e posti letto. Quando alla popolazione residente si aggiungono turisti, alpinisti, escursionisti o sciatori che si infortunano in montagna o sulle piste, il pronto soccorso va ancora più in affanno. Per i pazienti si prospettano lunghe attese e diverse ore, se non giorni, passati in barella. In inverno poi la situazione è aggravata dai malanni di stagione che portano ancora più pazienti, specialmente anziani, a varcare le porte del pronto soccorso.
Durante le festività da poco terminate il pronto soccorso di Aosta ha vissuto «giornate infernali», per usare le parole del consigliere Mauro Baccega (FI). E i numeri riferiti in aula dall'assessore Carlo Marzi sembrano confermarlo. In questa stagione invernale il picco epidemico delle sindromi simil-influenzali ha raggiunto un valore mai riscontrato nelle stagioni precedenti», ha spiegato l'assessore. Tra malattie di stagione, turisti e normale attività, nel periodo delle festività il pronto soccorso ha visto una media di 150 accessi al giorno con un totale di 468 interventi in codice rosso e 415 in codice giallo ai quali si aggiungono gli ancor più numerosi codici verdi e bianchi.
«Il personale si prodiga per ovviare a problemi non dipendenti dalla sua volontà», ha detto il capogruppo di Rassemblement, Stefano Aggravi.
Esistono problemi organizzativi a monte che causano questa situazione. Su questo punto l'assessore alla sanità Marzi ha chiarito che assessorato e Usl hanno «continui confronti» sul pronto soccorso e non solo. «Tra le misure adottate - ha riferito ancora l'assessore - vi è l’adeguamento della programmazione degli interventi chirurgici non urgenti ai periodi di stagionalità, in modo da poter offrire nei reparti un maggior numero di posti letto per le urgenze». Quindi un programma di operazioni chirurgiche concentrato nei periodi di minore afflusso turistico in modo da tenere il personale libero di occuparsi delle emergenze per l'alta stagione.
Assessorato e Usl, ha spiegato ancora Marzi, hanno avviato anche una riorganizzazione che dovrà «potenziare la capacità di presa in carico sul territorio». Questa «risposta strutturale» al problema dovrebbe, secondo i piani, da una parte ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso di Aosta e dall'altra supportare l'ospedale nella gestione dei pazienti cronici che devono essere dimessi, «normalizzando quindi i tempi di attesa dei trasferimenti dal Pronto soccorso ai reparti di destinazione».
Marco Camilli