Scompare il bicameralismo perfetto. A ottobre il referendum
Con 361 voti favorevoli e 7 voti contrari (le opposizioni non hanno partecipato al voto), la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge costituzionale per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
Il provvedimento, non avendo ottenuto la maggioranza di due terzi dei componenti delle due Camere, può essere sottoposto a referendum popolare già in calendario a ottobre.
Una riforma considerata un «passaggio storico» da Renzi che da Teheran, in Iran, spiega che anche se «qualcuno aveva detto che la politica non sarebbe stata in grado di decidere, invece, dopo sei letture, 164 sedute e migliaia di votazioni, si è dimostrato che la democrazia vince e trionfa e che in Italia si possono avere meno politici e una politica un po' più seria».
Il premier Matteo Renzi non ha dubbi sul definire una vittoria l'ok arrivato dalla Camera sul Ddl. E sul comportamento delle opposizioni il premier dice: «Le opposizioni sono libere di esprimere il loro giudizio. Io credo che sia una valutazione che vada rispettata, ma se qualcuno pensava che noi ci potessimo fermare sbaglia. Quando hai preso un impegno con gli italiani e con l'allora presidente della Repubblica Napolitano, dopo che per 30 anni queste riforme sono state rimandante, è una questione di serietà». Per Renzi «questa è la democrazia».
Clara Rossi