Per vaccinarsi contro il Covid si rischia l'influenza

Riceviamo e pubblichiamo

 

Come ultrasessantenne, ieri ho fatto la terza dose del vaccino anti-Covid presso il Centro Polifunzionale di Pollein.

Mi sono prenotata sulla piattaforma ministeriale nella fascia oraria pomeridiana h.15.000 -16.00 e quando sono arrivata al posteggio (verso le h. 14.45) c'erano almeno 50 persone in coda dalle h.14.00. Siamo rimasti in attesa, al freddo e all'umido - per fortuna non si è messo a piovere! - per più di un'ora: la coda era formata al 95 per cento da persone anziane e molto anziane (comunque oltre i 60 anni) preoccupate più di possibili febbri e raffreddori che della reazione al vaccino.

A piccoli gruppi di 4-5 persone alla volta ci hanno fatto entrare in una sala d'attesa gelida (il cui spazio era occupato solo per metà dalle sedie e l'altra metà era inspiegabilmente vuota) dove siamo restati per altri 20 minuti prima di uscire nuovamente all'aperto, e sempre a turni di 4-5 persone alla volta, per accedere al primo piano dove finalmente abbiamo avuto un po' di calore nell'ultima sala d'attesa. I dottori, gentili ma molto frettolosi, ci hanno liquidato con poche parole di spiegazioni...

Quando sono uscita infreddolita e rintronata dopo più di 2 ore, era già abbastanza buio, faceva sicuramente più freddo e la coda fuori lunghissima e sempre formata da persone decisamente anziane.

Arrivata a casa mal di gola, mal di testa, tisane calde ed aspirina nella speranza di non essermi presa l'influenza: l'ultimo pensiero era la possibile reazione al vaccino.

Non ho molti commenti da aggiungere, la lettera parla da sola sulla situazione a cui siamo arrivati: l'unica speranza è che, leggendola, qualcuno si adoperi per migliorare le cose!

 

lettera firmata

 

 

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