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La Salute su Aostaoggi.it: Zanzare Tigre, una minaccia per la salute


A cura del dott. Franco Brinato

La zanzara tigre (nome scientifico Aedes albopictus) è il vettore di diversi virus. In Europa negli ultimi dieci anni è stato osservato un aumento di alcune malattie virali diffuse a livello mondiale trasmesse da questa zanzara. Meritano particolare attenzione le infezioni endemiche in paesi tropicali, come le febbri Dengue, Chikungunya, West-Nile e Zika. Nella maggior parte dei casi si tratta di malattie importate (dopo il rientro da un viaggio verso zone endemiche). In Italia, la zanzara tigre fa la sua prima apparizione nel 1990. Nei primi anni era nota per la sua aggressività verso l'uomo, rispetto alla zanzara comune. Dopo i diversi casi d'infezione di Chikungunya notificati in Europa e in Italia nel 2006, considerati per la maggior parte d'importazione da zone endemiche, nel 2017, si torna a parlare della zanzara tigre come responsabile dei nuovi casi d'infezioni da Chikungunya registrati ad Anzio in provincia di Roma. Il ministero della salute e gli istituti di sorveglianza ipotizzano casi autoctoni, cioè di malattia contratta sul territorio nazionale e trasmesso da un vettore, la zanzara Tigre, con grave ripercussione sulla salute pubblica. In quest'articolo saranno descritti le caratteristiche della zanzara, la sua distribuzione sul territorio nazionale, le modalità di trasmissione del virus Chikungunya, i sintomi della malattia, i trattamenti, la diagnosi e le misure di prevenzione.

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Quali sono le caratteristiche distintive della zanzare tigre rispetto alla comune zanzara ?
La zanzara tigre (Aedes albopictus), originaria del sud –est asiatico, ha sfruttato i trasporti commerciali per diffondersi in tutto il mondo. In Italia fa la prima comparsa nel 1990. Ha dimensioni lievemente superiore rispetto alla comune zanzara e si presenta con un corpo vistosamente tigrato bianco e nero. Predilige gli ambienti caldi umidi ed è diffusa in quasi tutte le regioni italiane con una prevalenza nelle regioni centro meridionali e in Sicilia. La caratteristica di questa zanzara è la particolare aggressività verso l'uomo. In ambiente urbano predilige i luoghi umidi, vive sotto anfore, sottovasi, pozzetti di raccolta dell'acqua piovana, grondaie, annaffiatoi etc, dove la femmina deposita le uova. Il ciclo biologico della zanzara tigre è simile alla zanzara comune e dura da dieci a qualche settimana. Le uova depositate sopra il livello dell'acqua, si schiudano dopo circa quarantotto ore dando origini a esemplari maschi e femmine
attraverso diversi stadi (uova-larve-pupa). La femmina in seguito può eseguire il suo primo pasto di sangue, necessario per maturare le uova, mentre il maschio, esaurita la propria funzione riproduttiva, sopravvivrà solo pochi giorni durante i quali non si nutrirà mai di sangue. Aggredisce l'uomo, particolarmente all'aria aperta, nelle ore diurne e pomeridiane, ed è inattiva la notte. Oltre essere il vettore del virus della Chikungunya è in grado di trasmetterealtre malattie virale (febbri Dengue, West-Nile e Zika) endemiche in aree tropicali.

Che cosa è la Chikungunya?
La chikungunya è una malattia virale acuta causata da un virus, appartenete alla famiglia delle “Togaviridae” (Arbovirus), del genere degli “Alphavirus” e trasmessa da vettori. (per vettore s'intende in medicina qualsiasi essere vivente, che permette il trasporto o la trasmissione di un agente patogeno). Come altri virus di questa famiglia i serbatoi naturali sono uccelli, animali in particolare gli equini e l'uomo. Il nome deriva da una parola in lingua kimak (parlata da alcune etnie del Mozambico e della Tanzania sudorientale) e significa “diventare storto”, e descrive l'aspetto curvo assunto dai soggetti affetti dalla malattia a causa dei dolori articolari.

Come si trasmette?
Il virus è trasmesso all'uomo attraverso la puntura della zanzara femmine infette dal virus. Le zanzare si contagiano con i virus cibandosi di sangue. I serbatoi naturali del virus sono mammiferi, soprattutto equini, uccelli e l'uomo stesso. I virus ingeriti si moltiplicano nei tessuti della zanzara e in particolare nelle “ghiandole salivari”, entrano nell'organismo attraverso la puntura della zanzara infetta, inoculato nella pelle, raggiungono il sangue (viremia). In questa fase iniziale, le difese immunitarie possono neutralizzare il virus, come avviene nella maggior parte degli individui punti, oppure il virus supera la barriera di difesa del sistema immunitario, provocando la malattia. Il virus non si trasmette invece da persona a persona con i normali contatti di vita quotidiana (rapporti sessuali, contatto diretto etc.). Il contatto prolungato con secrezioni e sangue di soggetti affetti dalla malattia può essere causa di contagio.

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Quali sono Paesi in cui è diffuso il rischio della malattie trasmessa da zanzare del genere Aedes?
Ora il rischio di malattia è presente nei paesi a clima tropicale, in nord e sud-Africa (repubblica del Congo, Tanzania) ,isole del Madagascar, continente Asiatico (Cina, Thailandia, Cambogia) Malesia, Filippine e Indonesia, dove la malattia trasmessa dalla zanzara è endemica. Epidemie sono state notificate in America latina e negli Stati Uniti. In Europa prevalentemente la zanzara tigre (Aedes Albopictus), vettore dell'infezione, è ampiamente diffusa in particolare nelle aree del mediterraneo. In Italia l'area a più alta infestazione della zanzara tigre è quella delle regioni centro meridionali e della Sicilia. I primi casi si sono verificati in Emilia Romagna, Lombardia e nelle Marche, nel 2006. Nel 2017 diversi casi autoctoni si sono registrati ad Anzio in provincia di Roma.

Come si manifesta la malattia?
L'incubazione (cioè il tempo tra l'ingresso del virus nell'organismo e la comparsa dei sintomi) varia fra tre e i dieci giorni. La malattia generalmente si manifesta con febbre accompagnata da dolori articolari e muscolari che possono essere confusi con una comune sindrome influenzale. Altri sintomi includono mal di testa, nausea, affaticamento. I processi infiammatori a carico delle articolazioni limitano i movimenti e costringono il paziente a rimanere immobile e a posizioni spesso contorti per limitare il dolore. Generalmente questa sintomatologia dura pochi giorni, o al massimo qualche settimana.

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La malattia può dare complicanze?
Generalmente è una malattia benigna. La maggior parte dei pazienti guarisce completamente, tuttavia in alcuni casi i dolori articolari possono durare mesi o anni. Le complicanze più gravi sono stati registrati negli anziani debilitati e in soggetti con malattie oncologiche e croniche (trapiantati, pazienti affetti da malattie croniche quali bronco pneumopatia cronica ostruttiva, cardiopatie, diabete), in cui la malattia può essere anche mortale. Altre complicanze, anche se rare, sono infezione a carico del sistema nervoso centrale (encefaliti), del cuore (miocarditi), dell'apparato gastroenterico, lo shock settico e alterazione della coagulazione del sangue.

Quali sono gli accertamenti per confermare la diagnosi?
Si possono utilizzare la ricerca degli anticorpi specifici contro il virus, da eseguire nelle prime tre cinque settimane dopo l'inizio dei sintomi della malattia, oppure il virus può essere isolato, attraverso indagini di laboratorio specifiche, direttamente nel sangue,durante i primi giorni dell'infezione.

Quali farmaci vanno somministrati?
In realtà non esiste una terapia farmacologica specifica contro il virus della febbre Chikungunya. Il trattamento è diretto principalmente nel dare sollievo ai sintomi, in particolare al dolore articolare ed è basato su: somministrazione di farmaci sintomatici antipiretici e antiinfiammatori, riposo assoluto con astensioni dalle attività lavorativa e assunzione di liquidi persi con la febbre, se è necessario. Non esiste una terapia antivirale. Gli individui affetti da Chikungunya devono essere protetti da successive punture di zanzare e isolati a domicilio per evitare la propagazione dell'infezione.

Come si può prevenire la malattia?
Non esistono vaccini o terapie per la prevenzione e la cura del virus Cikungunya. La formazione, l'informazione sul rischio, l'educazione alla salute da parte dell'istituzione costituiscono un ruolo fondamentale per ottenere la massima collaborazione della popolazione. L'effettiva prevenzione consiste nel ridurre al massimo l'esposizione alle punture della zanzara. Le raccomandazioni per la popolazione sono:
- uso d'insetticidi nei luoghi dove la zanzara si riproduce(disinfestazione) soprattutto nei luoghi dove è presente o ristagna l'acqua;
- Utilizzo di repellenti cutanei;
- Alloggiare in abitazioni dotate d'impianto di condizionamento d'aria o, in mancanza di questo, di zanzariere alle finestre e tenerle ben chiuse sopratutto la mattina presto e nelle ore pomeridiane, quando la zanzara è più attiva;
- Utilizzo di vaporizzatori spray di sostanze repellenti o d'insetticidi nelle abitazioni e nelle stanze da letto, ricordandosi di arieggiare prima di soggiornarvi;
- Evitare di utilizzare profumi o creme (attirano le zanzare);
- Indossare indumenti di colore chiaro che coprano il corpo il più possibile (il bianco attira meno la zanzara);
- Evitare di soggiornare all'aperto nelle ore di piena attività della zanzara (mattino presto e tardo pomeriggio);
- Evitare nelle vicinanze dell'abitazione il ristagno dell''acqua piovana eliminando tutti i contenitori dove si accumula;
- Evitare il ristagno d'acqua nei sottovasi, negli annaffiatoi e nei bidoni;
- Se si usano contenitori per l'accumulo d'acqua per innaffiare l'orto e il giardino, tenerli ben coperti;
- Evitare di portare in casa, se non ben puliti, piante e sottovasi durante la stagione invernale, in quando in primavera la temperatura più calda e l'acqua utilizzata per innaffiare, facilitano la schiusa delle uova e la diffusione della zanzara all'interno dell'abitazione;
- Trattare con larvicidi (sostanze che distruggono le larve della zanzara) acquistati in farmacia tombini e contenitori d'acqua posti all'esterno,ogni 7-10 giorni.

Come funzionano e intervengono le istituzioni in Italia per ridurre ed eliminare la diffusione del virus?
In Italia l'istituto superiore di sanità (ISS) in collaborazione con l'organizzazione mondiale della sanità(OMS) eseguono un forte monitoraggio dei casi di malattia importati in Italia, e in particolare nelle aree in cui sono presenti zanzare potenziali vettori della malattia, per la valutazione del rischio di eventuale epidemie. Adottano misure per prevenire precocemente la diffusione del virus attraverso controlli dei soggetti a rischio di malattia. Forte controllo sul sangue utilizzato per le trasfusioni e degli organi destinati ai trapianti. Inoltre eseguono campagne di prevenzione insieme alle amministrazioni locali,attraverso le informazioni e l'educazione alla salute della popolazione. Forte attenzione è data ai controlli dei porti degli aeroporti, attraverso un preciso ed efficiente regolamento sanitario internazionale che prevede controlli per merci, container, navi e aerobus per evitare possibili importazioni dei vettori del virus.

Conclusioni
La zanzara tigre è il vettore del virus Chikungunya e di altri virus capaci di provocare diverse malattie nell'uomo. Le malattie trasmesse da questi virus compreso il virus Chikungunya,non provocano grave conseguenze nel soggetto sano, mentre in altri, con malattie croniche,può essere letale. Non esiste una cura specifica. Il sistema immunitario dell'uomo è in grado di limitare e inattivare il virus. Molti soggetti possono essere portatori sani della malattia e quindi serbatoi naturali del virus capaci di facilitare la diffusione, attraverso la zanzara. La presenza del virus in Italia e ormai accertata, i casi che si sono verificati sono per lo più autoctoni cioè contratti sul territorio nazionale. Misure di prevenzioni generali nel ridurre al massimo l'esposizione alle punture della zanzara e l'educazione alla salute,sono i principali metodi per ridurre la diffusione della malattia.

 

dott. Franco Brinato
Specialista in medicina d'Emergenza Urgenza e dirigente medico della struttura complessa di Medicina d'emergenza e Pronto

 

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