Report Agenas, l'Usl: Valle d'Aosta penalizzata dai bassi volumi di attività

Il direttore Uberti: quadro complessivo in chiaroscuro, ma togliendo gli effetti negativi di volume la situazione appare molto positiva

 Massimo Uberti

Il risultati del sul Programma nazionale esiti dell'attività ospedaliera in Valle d'Aosta «risente negativamente degli effetti dei volumi di attività connessi alla demografia» della nostra regione. Lo sottolinea in una nota l'azienda Usl commentando i giudizi assegnati all'ospedale regionale.

Il monitoraggio Agenas indica tre aree con giudizi molto positivi, una con giudizio medio, due con giudizi negativi e altre due con valutazioni molto negative. Togliendo le valutazioni sui volumi di attività, spiega l'Usl, la valutazione della chirurgica oncologica passa da molto negativa a molto positiva, l'attività chirurgica generale da molto negativa a negativa e l'area osteomuscolare da negativa a media.

Il direttore generale dell'Usl Massimo Uberti afferma: «In questo report relativo all’attività dell’anno scorso, Agenas fotografa un importante miglioramento in due settori del nostro ospedale, Nervoso e Respiratorio, che raggiungono l’area di massimo punteggio, dove si conferma anche la nostra Cardiologia. Il quadro complessivo del treemap appare in "chiaroscuro", ma in realtà, depurato dagli effetti negativi di volume sugli indicatori e mantenendo invece quelli con i parametri di salute, la situazione appare decisamente diversa, e molto positiva».

Scendendo nel dettaglio, per quanto riguarda la Neurologia «i dati sull'ictus pubblicati sono molto positivi» afferma il direttore Guido Giardini. «La mortalità a 30 giorni dopo un’ischemia cerebrale scende dall’11% (media italiana 9,4%) al 5,9%. Questo importante miglioramento prognostico è certamente dovuto alla riapertura del reparto di Neurologia nel 2023, dopo la pausa forzata dovuta al Covid, e all’approccio multidisciplinare», spiega.

Paolo Millo, direttore della Chirurgia generale (valutata molto negativamente), ribadisce la problematica del territorio limitato. «Il criterio della dimissione precoce post colecistectomia non tiene conto delle caratteristiche territoriali che sono fondamentali per dimettere in sicurezza i pazienti. Nella nostra regione la dimissione precoce non è sempre applicabile in sicurezza a causa della conformazione orografica che pone l’unico ospedale regionale non raggiungibile facilmente da tutte le vallate laterali e inoltre va considerata la variabilità stagionale e l’afflusso turistico».

Per la Ginecologia e Ostetricia, la valutazione è condizionata dall'alto numero dei parti cesarei. «È stato aperto un audit con Agenas sul tema dei parti cesarei», spiega il direttore della struttura Livio Leo. «Stiamo lavorando a un miglioramento di cui si vedono già i risultati: quest’anno i nostri dati mostrano una percentuale scesa al 17% per quanto riguarda i parti cesarei delle primipare».

Massimo Manes infine commenta i dati Agenas riferiti all'area di sua competenza, la Nefrologia. «In un ristretto bacino epidemiologico come il nostro - afferma -, più che osservare dei trend, è più probabile osservare degli andamenti a “dente di sega”, come confermano i dati degli ultimi anni: nel 2022 abbiamo avuto 6 decessi, 17 nel 2023 e nel 2024 ad oggi solo 4. Su casistiche con numeri limitati come in Valle d'Aosta, bisogna inoltre sottolineare l'effetto negativo sulla mortalità che hanno altre patologie concomitanti come le neoplasie e altre insufficienze d'organo (insufficienza cardiaca, respiratoria...) in pazienti molto fragili quali sono i pazienti dializzati».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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