Uova contaminate con Fipronil: nessuna anomalia in Valle d'Aosta

 

L'allarme partito dal Belgio è arrivato sino in Italia

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Il caso delle uova contaminate dal Fipronil, insetticida vietato sugli animali destinati all'alimentazione, è partito dal Belgio, per poi coinvolgere anche l'Olanda. La contaminazione si è poi estesa anche ad altri 15 paesi europei, tra cui l'Italia. Se assunto in grandi dosi, il Fipronil può causare seri problemi all'organismo. Per evitare di acquistare uova contaminate, è necessario leggere il codice d'identificazione del prodotto e in questo modo scoprire in quale paese è stato deposto.

Al via i controlli per stabilire l'eventuale contaminazione di Fipronil nelle uova giunte in Italia. Il Ministero della Salute rassicura circa i prodotti importati. La direttrice dell'Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Maria Caramelli: "i danni ci sono quando l'esposizione è prolungata nel tempo"
Si allarga l'inchiesta sulle uova contaminate dall'insetticida Fipronil. L'ultimo campione risultato positivo è stato trovato in un piccolo pastificio ad Acilia, a Roma. A individuarlo è stata la Asl che ha immediatamente fermato la produzione di pasta fresca venduta solo in ambito locale. Si sta cercando di risalire al fornitore delle uova. I carabinieri dei Nas hanno comunicato in una conferenza stampa il ritrovamento di due casi di positività in un allevamento a Vetralla in provincia di Viterbo e in provincia di Ancona.

I Carabinieri hanno sequestrato 15.000 galline, 53.000 uova destinate all'alimentazione umana, 32.000 uova destinate all'alimentazione per animali - ha detto il generale Adelmo Lusi, comandante dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità. Giorni fa era stato trovato positivo un campione in un laboratorio artigianale di pasta all'uovo in provincia di Roma. In Francia infine sono risultate contaminate anche patate e pasta.

L'attività complessiva dei Nas in Italia ha portato al sequestro cautelativo di 91.000 chili di uova e ovoprodotti in attesa dei responsi analitici dei 107 campioni conoscitivi inviati ai laboratori. Si tratta di prodotti in gran parte importati. Non tutti i 91.000 chili di prodotti sono risultati positivi quindi.
Complessivamente, fa sapere il ministero della Salute, sono state trovate 8 positività in tutta Italia (5 in uova presso dei centri di imballaggio, 2 relative ad ovoprodotti e 1 relativa a prodotti di trasformazione). Sono 363 i campioni prelevati.

uovo-codiciCHE COSA E' IL FIPRONIL -  E' categoricamente vietato nei trattamenti anti-pulci di animali destinati al consumo umano, perché pericoloso per fegato, reni e tiroide. “Il Fipronil -spiega la dottoressa Maria Caramelli, direttrice dell'Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguaria e Valle d'Aosta- è un insetticida ad ampio spettro usato per togliere pulci e zecche da cani e gatti. Da tempo questa molecola è vietata come anti-pulci negli animali destinati al consumo umano”. Eppure, nonostante il divieto, più di 180 aziende straniere lo hanno utilizzato. Dal punto di vista farmacologico il Fipronil va ad interferire con l'attività del sistema nervoso centrale degli insetti impedendo il passaggio degli ioni cloruro attraverso il recettore del GABA ed il recettore del Glut-Cl. E' un veleno a lenta attività d'azione ed è categoricamente vietato nei trattamenti anti-pulci di animali destinati al consumo umano.
Proprio per la sua capacità di agire sul sistema nervoso il fipronil ha conseguenze importanti anche su quello umano e non solo su quello dei parassiti. In particolare forti dosi inducono ipereccitabilità, irritabilità, tremori, letargia e convulsioni. “Come per molte altre sostanze” prosegue l'esperta, è l'esposizione ad alte dosi e prolungata ad essere nociva per l'uomo. Mangiare un cucchiaio di maionese preparato con uova contaminate non ci fa ammalare. L'importante però è intervenire in tempo sequestrando il prima possibile tutti i prodotti contaminati”.

LE OMELETTE SEQUESTRATE - Il sequestro di omelette surgelate in Lombardia riguardava prodotti importati dalla Francia e realizzati con uova acquistate in Olanda. “Le omelette venivano distribuite soprattutto in ristoranti etnici” ha aggiunto il generale. I campioni positivi erano stati trovati a Benevento e a Sant'Anastasia, in provincia di Napoli, in due centri di imballaggio annessi ad allevamenti di ovaiole.

LE CAUSE DELLA CONTAMINAZIONE - Il terreno utilizzato per gli allevamenti già contaminato dall'insetticida, o il Fipronil presente nei mangini. Queste potrebbero essere la cause della contaminazione a Viterbo e Ancona. “Abbiamo già avviato le analisi dei terreni e dei mangimi” ha aggiunto il generale Lusi. Insomma secondo il generale “è plausibile l'ipotesi di una contaminazione accidentale”. Il Generale ha comunque rassicurato sulle bassi dosi di insetticida trovato. “Le uova italiane sono sicure, ci si può fidare” ha sottolineato. Ogni anno in Italia, secondo AssoAvi, ne vengono deposte 850mila tonnellate ovvero 14 miliardi di unità per un valore di 1,2 miliardi di euro.

IN VALLE D'AOSTA: Sono in corso i controllo dei Nas che non hanno riscontrato nessuna anomalia.
“Fino a questo momento non ci sono state segnalazioni di prodotti contaminati'', affermano i Nas, e i controlli sulle uova e sulle carni avicole andranno avanti fino a quando dal ministero della Salute non verrà l'indicazione di 'cessato allarme'. Già da qualche giorno i Carabinieri dei Nas stanno affiancando le Asl nei controlli su uova e prodotti derivati per sospette contaminazioni da Fipronil. Lo sottolineano fonti del Nucleo di tutela della Salute, i cui membri sono anche impegnati in una serie di controlli a campione sia su uova che su carni avicole.

COSA PUO' FARE IL CONSUMATORE?
Quello che il consumatore può fare è leggere sempre con attenzione le etichette degli alimenti e, per le uova, il codice identificativo che hanno tatuato (vedi infografica sotto) dove sono segnalati il tipo di allevamento (biologico, all’aperto, a terra o in gabbia), il codice che lo identifica, lo stato, la provincia, il comune. Come ricorda Coldiretti, infatti, tutte le uova sono tracciabili e quindi rintracciabili attraverso un sistema di etichettatura obbligatorio a livello europeo.

 

Laura Uglietti

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