AOSTA. «Ho sempre combattuto per la vera giustizia con le immagini accanto a me del grande Falcone e di Borsellino e oggi più che mai dimostrerò la totale innocenza di mio fratello, letteralmente distrutto da un sistema che non vuole ascoltare la voce umile di una persona totalmente estranea a gravi imputazioni totalmente infondate e non supportate da materiale probatorio». Lo dichiara all'Ansa l'avvocato Sandro Sorbara, fratello e legale difensore(insieme ad altri colleghi di Marco Sorbara (foto a fianco).
Quest'ultimo, consigliere regionale sospeso indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, è in carcere a Biella dal 23 gennaio scorso, giorno dell'arresto da parte dei carabinieri nell'ambito dell'operazione Geenna sulla 'ndrangheta in Valle d'Aosta.
In riferimento alla lettera aperta scaturita dai «recenti gravissimi avvenimenti» inviata a Magistratura indipendente dal pg di Torino, Enrico Saluzzo, e da altri magistrati che sottolineano, tra l'altro, la necessità «di recuperare immediatamente la più rigorosa etica nell'esercizio delle funzioni», l'avvocato Sorbara commenta: «Che coraggio. E poi tengono in carcere gli innocenti. Prima di affrontare la questione morale bisognerebbe vagliare i fascicoli processuali con dignità, umanità, e rendersi conto che si tratta di persone e non di semplici faldoni. Bisogna reagire contro le ingiustizie e i malfunzionamenti di ogni genere ogni giorno e non solo quando ci si sente colpiti e messi in discussione».
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