AOSTA. Papa Francesco oltre a essere un grande e coraggioso riformatore, sta dimostrando di avere la capacità di compiere scelte giuste e lungimiranti per la Chiesa Cattolica, per renderla più stabile in un futuro difficile e incerto.
Togliere il segreto pontificio per la pedofilia e per i gravi reati ad essa connessi rende la lotta a questa ignobile piaga più facile anche per la magistratura civile di qualsiasi Stato in ogni parte del mondo. Le autorità potranno avere accesso a documenti che fino ad oggi erano inaccessibili per perseguire questi mostri in abati talari.
Mentre un Papa vecchio nel fisico, ma non nell'anima, dimostra al mondo intero che solo "La Verità ci renderà liberi", lo Stato Italiano ancora nasconde ancora la verità su stragi e scempi dietro al "segreto di Stato".
Pochi giorni fa è stato celebrato la ricorrenza di una delle più vigliacche stragi che l'Italia del dopo guerra abbia vissuto: la bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura.
Era il 12 Dicembre del 1969 quando un ordigno nella banca a Milano provocando 17 morti e 88 feriti. Da subito depistaggi ed arresti solo per mascherare una verità ancora oggi inconfessabile e infatti coperta dal segreto di Stato.
Piazza Fontana, stazione di Bologna, Treno Italicus, Piazza della loggia a Brescia, Ustica, Golpe Borghese, la P2, il rapimento e il delitto Moro: tante, troppe oscure vicende. Eppure ad ogni ricorrenza i politici di turno arrivano in piazza a ricordare le vittime e a invocare Giustizia. Qualcuno anche promettere solennemente l'abolizione del Segreto di Stato. Ciò non è mai avvenuto, se non per qualche dettaglio per nulla rivelatorio.
Le famiglie delle vittime ancora oggi gridano la loro rabbia mentre gli italiani, ormai presi da altri problemi, non ne parlano nemmeno più. I politici, quelli che potrebbero dare le risposte agognate, probabilmente sono troppo occupati a gestire i loro affari. Ipotizzare che possano prendere esempio da un Pontefice di 84 anni probabilmente è chiedere troppo.
Grazie Papa Francesco.
Marco Camilli