AOSTA. Si affaccia il 2020 e tradizione vuole che si esamini il passato prossimo per un bilancio di fine anno e si guardi al futuro con speranza rinnovata.
Quindi, insieme ai migliori auguri per un buon Natale ed un felice anno nuovo, mi si permetta di osservare come la società del contemporaneo ed in particolare la nostra Regione abbia vissuto nell'ultimo decennio una forte crisi legata ai valori che sempre ne hanno contraddistinto le sue pagine storiche.
Temi come solidarietà, accoglienza e partecipazione sono passati in secondo piano, lasciando spazio a nuove forme di egoismo collettivo o peggio di un egocentrismo che tradotti hanno cambiato il modello di una Valle un tempo indicata come "isola felice" che nel contemporaneo non esiste. Non mi riferisco esclusivamente ai recenti o meno fatti di cronaca politica sui quali sarà la magistratura ad esprimersi, ma anche a tutto un comune "me ne stropiccio le mani" che denota una costante disaffezione alla nostra cultura e alle nostre tradizioni più antiche, unico modo di contraddistinguerci anche e non turisticamente dalle altre realtà montane d'oltralpe.
Non serve il ripiegamento interiore, è necessario un impegno assoluto per superare il tormentato stato attuale sia economico che istituzionale che sociale, impegno che va raccolto da tutte le fasce della società. Certo, a margine, esistono delle realtà efficienti e inserite profondamente nel tessuto della Regione e mi riferisco a tutte quelle associazioni che fanno il buon volontariato ed a quelle persone che malgrado tutto credono in un avvenire che può e deve essere diverso.
Concludendo, rinnovo i miei migliori auguri a tutti con un pensiero ed un ringraziamento a coloro che durante le feste si prodigano per farcele trascorrere in piena serenità e mi riferisco alle Forze dell'Ordine, ai medici e operatori delle strutture ospedaliere ed a quelle turistiche, congiuntamente a un pensiero di pace e amore verso le persone malate alle quale inviamo un affettuoso arrivederci nel 2020.
Ennio Jr Pedrini