Sport e tutela della montagna: dialogo aperto tra Cai e motociclisti

Sport e tutela della montagna: dialogo aperto tra Cai e motociclisti

Durante l'estate incontro "storico" tra i presidenti del Club alpino Martini e della Federazione motocicilista Sesti

 

 

AOSTA. La tutela dell'ambiente alpino e la pratica di sport con veicoli a motore sono realtà spesso in conflitto. Anche in Valle d'Aosta periodicamente si creano situazioni di scontro tra chi vede la montagna come un luogo di assoluto silenzio e di tranquillità e chi invece la vorrebbe vivere "a tutto gas".

L'eliski, di cui si sta parlando in quste settimane, è uno degli ultimi esempi del problema.

Per cercare di superare le divergenze e trovare punti di convergenza Umberto Martini, presidente del Club alpino italiano, ha incontrato questa estate Paolo Stesti, presidente della Federazione motociclistica italiana. Un incontro che Cai e Fmi definiscono "importante, storico" e che ha ruotato attorno a due temi: la salvaguardia dell'ambiente e la pratica del fuoristrada.«Il CAI ha sempre condotto e continuerà a condurre le proprie battaglie contro la frequentazione indiscriminata dei sentieri di montagna da parte dei mezzi motorizzati - premette Martini -. L'ambiente è un bene comune e come tale va rispettato e tutelato, ma l'uso dei mezzi motorizzati sui sentieri per scopi ricreativi è una pratica diffusa e non si può non tenerne conto. Solo attraverso il confronto con i praticanti responsabili si può giungere a regole condivise per una fruizione sostenibile delle montagne», spiega. «Sia chi frequenta la montagna a piedi, sia che ne percorre i sentieri su un mezzo motorizzato, deve tenere a mente come prima cosa che l'ambiente va lasciato vivibile, per gli essere umani così come per la fauna, e non gli si devono arrecare danni», aggiunge il presidente del Cai.

Un pensiero condiviso dal presidente della Fmi. «Le colonne portanti della nostra attività sono: il rispetto delle regole ed il dialogo con le Autorità e gli altri Enti che interagiscono sul territorio - precisa Sesti -. Possono sembrare principi astratti, ma invece si sono già concretizzati con realtà operative: il protocollo d'intesa con il Corpo Forestale dello Stato e la creazione in Emilia Romagna del Comitato Escursionisti su Ruote sono i due esempi più recenti, ma a questi vanno aggiunte tutte quelle attività di promozione ed educazione che svolgiamo capillarmente sul territorio».

Sesti si sofferma sull'aspetto economico. «Il nostro è uno sport istituzionale (la nostra Federazione fa parte del C.O.N.I) che va praticato nel rispetto della propria e dell'altrui sicurezza quindi rispettando le zone di accesso e con un corretto codice comportamentale. In questo modo la pratica del fuoristrada motociclistico può diventare una risorsa per i territori diventando vettore di sport, cultura, turismo e ritorno sul territorio stesso».

Club alpino italiano e Federazione motociclisti italiani hanno in programma nuovi incontri per continuare il confronto. «Con la Fmi - conferma il presidente del Cai - intendiamo continuare a confrontarci, anche per sviluppare attività sul territorio, come una scelta e una condivisione sia di percorsi riservati alle moto sia di aree assolutamente da rispettare, e per permettere a motociclisti ed enduristi di conoscere le criticità ambientali dei sentieri montani».

Gli fa eco Sesti: «sono convinto che con il presidente Martini e con il Cai troveremo il modo di approfondire la reciproca conoscenza, trovando soluzioni nel rispetto civile di una produttiva convivenza».

 

Marco Camilli

Pin It

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075