Da Pont-Saint-Martin a Ivrea, un territorio legato da una storia in comune e da un futuro incerto
PONT-SAINT-MARTIN. È la bassa Valle ad avere rapporti continui con il Ivrea ed il Canavese, è da sempre così, spesa e ospedale sono ad Ivrea.
È un fatto storico da non trascurare. In un passato recente, tanto per ricordarlo, con l'Olivetti quando in centinaia si spostavano nel vicino Piemonte per lavoro, come avviene anche oggi; sia per la spesa nei grandi supermercati di Burolo e Ivrea, sia per la vicinanza del presidio ospedaliero in caso di urgenze e delle cliniche convenzionate ed anche per la scuola. Molti sono gli studenti che frequentano le Superiori negli istituti scolastici di Ivrea, Caluso e così via.
Da Pont Saint Martin-Ivrea ci sono meno di 18 km su una Statale lineare, mentre Pont-Saint-Martin ad Aosta i chilometri sono 52, compresa la “Mongiovetta”, senza parlare dei costi dell'autostrada se uno decidesse di percorrerla).
Abbiamo quindi volutamente percorso il tratto che collega la Valle d'Aosta ad Ivrea per documentare anche nel Canavese come si presenta la situazione. Il quadro è identico al servizio propostovi alcuni giorni fa (sul tratto Pont-Aosta): un deserto.
Le uniche attività aperte sono le farmacie disseminate lungo il tragitto, i tabacchini, i supermercati ed i negozietti di alimentari con le ferramenta.
Sul confine con il Piemonte staziona la gazzella dei Carabinieri cosi come a Borgofranco (in controllo sulla laterale che conduce a Biella) mentre ad Ivrea la presenza delle Forze dell'ordine è decisamente consistente: Vigili urbani, Guardia di Finanza e la Polizia sono di pattuglia in tutta la città.
La fotografia di Ivrea è quella di un'area desertificata, il suo cuore pulsante piazza Sirio (Freguglia) è vuoto come i suoi parcheggi a pagamento (oggi gratuiti su decisione del Comune) ed il suo salotto buono via Palestro è l'immagine di un centro spettrale.
Fanno pensare al dopo Covid 19 le saracinesche abbassate di tutti negozi. Sarà durissima anche per il Canavese, anche ad Ivrea come in Valle d'Aosta la ripartenza sarà una sfida difficile, da programmare e gestire con la massima attenzione. Questa è la sfida che dovranno articolare le istituzioni con le attività dei privati.
Ennio Jr Pedrini