Il sistema oggi è in uso per alcuni pazienti delle micro e per altri 9 positivi in isolamento domiciliare
AOSTA. Sono attualmente nove le persone contagiate dal virus Covid-19 che si trovano in isolamento domiciliare e sono seguite dal servizio di telemedicina attivo in Valle d'Aosta da martedì scorso.
Grazie a questo sistema di monitoraggio a distanza denominato Phoebo, gli operatori sanitari possono controllare l'evoluzione della malattia sugli infetti e in particolare temperatura corporea e saturazione di ossigeno nel sangue.
"Il paziente - spiega l'Azienda Usl - viene “arruolato” mediante la segnalazione da parte dei medici della Usca (Unità sanitaria di continuità assistenziale), che ne valuta la situazione clinica". Autonomamente la persona contagiata deve misurarsi la temperatura due volte al giorno e l'ossimetria (cioè la saturazione) tre volte al giorno in orari prestabiliti. L'apparecchiatura, consegnata dagli operatori della Cri, è collegata alla centrale di telemonitoraggio e fa scattare un allarme se i valori del paziente superano una certa soglia, e cioè se la temperatura oltrepassa i 37,5° C o se la saturazione scende al di sotto del 94%. In questi casi sono pronti ad intervenire, a seconda delle necessità, le unità Usca o il 118.
La telemedicina era già stata attivata per alcuni assistiti nelle microcomunità della bassa Valle e "secondo i dati a disposizione dell’Azienda Usl e del Coordinamento per l’emergenza Sars Cov-2 (Covid-19) i pazienti “arruolabili” sono circa un centinaio". Inoltre "il sistema Phebo consente l’attivazione di ulteriori dispositivi elettromedicali e funzioni (come l’invio di fotografie o messaggi e la somministrazione di brevi questionari) di cui è ipotizzabile l’uso in futuro".
Clara Rossi