Fase 2, dal Casinò agli asili nido: cosa non può ancora riaprire

Per molte attività le valutazioni sono in corso: la necessità è limitare l'eventualità di una ripresa dei contagi

 

CastelloAOSTA. Con l'arrivo della fase 2 molte attività non sono ancora possibili e non ci sono al momento date ipotizzate di riapertura. Se si può per esempio tornare a fare passeggiate e uscite in bici anche al di fuori del comune di residenza (mantenendo rigorosamente le distanze di sicurezza), le piscine rimangono ancora chiuse così come i circoli sportivi.

Sono chiusi anche i castelli, le attività di ristorazione devono limitarsi al take away senza possibilità per ora di accogliere i clienti nei dehor e rimangono vietate le celebrazioni religiose. Sulla possibilità di tornare a celebrare queste ultime il presidente della Regione Testolin ha spiegato che «sarà una considerazione che dovrà essere discussa con il clero».

Anche gli asili nido rimangono per ora chiusi. «Analizzando i dati sul livello di rischio contagio, gli asili nido sono a elevatissimo rischio mentre l'istruzione è a medio-basso rischio», ha sottolineato l'assessore regionale all'istruzione Chantal Certan. L'amministrazione regionale comunque sta comunque «lavorando a 360° gradi per capire quali sono le possibilità».

C'è poi la delicatissima situazione del Casinò di Saint-Vincent. Al momento, anche su questo fronte, non ci sono date né valutazioni precise. «È evidente - ha detto Testolin - che per l'amministrazione regionale è di tutta importanza vegliare su questo tipo di sviluppo anche perché la casa da gioco è una proprietà regionale e va valorizzata il più possibile, ma evidentemente in un contesto di sicurezza per i lavoratori e per gli utenti».

 

Marco Camilli

 

 

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