'No mascherine e distanziamento a scuola', petizione arriva al Consiglio Valle

Raccolte on line 75 firme  contro le 'assurde idee di confinamento sociale'

 

gruppo Salviamo la ScuolaAOSTA. Il gruppo Salviamo la Scuola annuncia di aver depositato negli uffici della presidenza del Consiglio regionale una petizione sulle misure anticontagio contro il Covid-19 da attivare nelle scuole della Valle d'Aosta per la ripresa della lezioni in classe, il 14 settembre.

Il gruppo, attivo su Facebook, spiega di aver raccolto 75 firme on line da parte di cittadini contrari a molte delle "assurde idee di confinamento sociale che il Ministro dell'Istruzione Azzolina continua ad imporre insieme al Governo Conte, nel mancato rispetto del diritto allo studio come da Costituzione Italiana". 

La petizione -indirizzata alla presidente del Consiglio Valle Emily Rini ed all'assessore regionale dell'istruzione e cultura Chantal Certan - tra le altre cose dice "no" alla didattica a distanza, alle mascherine ed alle visiere per i bambini e gli insegnanti, alle barriere in plexiglass ed al distanziamento sociale. Queste misure, afferma la petizione, sono da sostituire con attività didattiche all'aperto e con l'ingrandimento dei locali scolastici. I firmatari si dicono contrari inoltre alla "continua ed ossessiva disinfezione per mani e superfici igienizzanti" al posto del "lavaggio delle mani con acque e sapone e ad una pulizia "normale" più frequente". No anche alla misurazione della febbre all'ingresso da scuola, mentre i corsi per gli insegnanti sull'uso dei Dpi dovrebbero essere sostituiti da corsi formativi sulla "gestione emotiva propria e degli alunni rispetto al periodo difficile affrontato". La petizione suggerisce anche il "pre-pensionamento per la categoria degli ultrassessantenni considerata più a rischio".

"Essere bambini - afferma il gruppo Facebook - è un diritto intoccabile e noi dobbiamo combattere affinché esso venga messo al primo posto, insieme all'Istruzione, allo sport e allo svago, rispettoa tutte le cose superflue per le quali il Governo è stato pronto ad attivare risposte e soluzioni a dispetto dei minori, dei figli e delle famiglie che vedono un futuro di incertezza e di quasi paura".

 

 

redazione

 

 

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