Valle d'Aosta rossa, arancione o gialla? La situazione al 4 dicembre

Il punto su divieti, aperture e spostamenti tra Dpcm, ordinanze e leggi regionali

 

CoronavirusAOSTA. Decreti-legge, Dpcm, leggi regionali, ordinanze. Con il susseguirsi di provvedimenti approvati dal governo italiano e dalla Regione è difficile tenere il passo con le disposizioni da seguire. Facciamo il punto.

La situazione al 4 dicembre della Valle d'Aosta

Oggi, venerdì 4 dicembre, la Valle d'Aosta è nella fascia rossa. Però, rispetto agli altri territori collocati nello scenario 4 (quello rosso appunto), ha alcune libertà in più in virtù delle ordinanze n. 483  del 6 novembre e 519 del 30 novembre firmate dal presidente della Regione, Erik Lavevaz, la cui validità è stata prorogata fino al 7 dicembre. L'ordinanza n. 483 riguarda l'attività motoria su strade secondarie fino a quota 2.200 metri e comunque entro i confini comunali; le attività di manutenzione di orti e frutteti anche al di fuori del proprio Comune; gli spostamenti fuori dal proprio Comune per la manutenzione delle seconde case. L'ordinanza n. 519 invece autorizza la riapertura dei negozi di vendita al dettaglio, in deroga al Dpcm, e appunto sarà valida per tutta la settimana in corso. Attività come bar e ristoranti però rimangono chiusi.

Cambio di scenario: certezze e possibilità

La proroga fino al 7 dicembre delle ordinanze regionali è dovuta al fatto che domenica - come affermato dal presidente della Regione - la Valle d'Aosta dovrebbe passare all'arancione. Il condizionale è d'obbligo, perché la situazione cambia costantemente. Fatta questa premessa, bisogna dire che per i valdostani il cambio di scenario dal 4-rosso al 3-arancione non avrà grandi conseguenze. Il divieto di spostamenti anche all'interno del proprio Comune previsto per la zona rossa è già bypassato in molte situazioni dalle ordinanze regionali. Con l'arancione scatterebbe il divieto di spostarsi da un Comune all'altro, ma anche in questo caso i provvedimenti regionali prevedono diverse eccezioni. Anche le aperture per i negozi che in questo momento secondo il Dpcm dovrebbero rimanere chiusi sono già consentite dagli stessi provvedimenti regionali. Il cambio di scenario invece avrà effetti sui centri estetici che finora, mancando un provvedimento ad hoc, devono rispettare la chiusura per le zone rosse.

La zona arancione dovrebbe comportare il divieto di uscire dal territorio regionale, il coprifuoco notturno (dalle 22 alle 5) e mantenere chiusi bar e ristoranti, se non per consegna a domicilio dalle ore 5 alle ore 22. Rimarrebbero chiusi anche musei, mostre, piscine, palestre, teatri, cinema. Anche in questi casi il condizionale è necessario perché secondo le dichiarazioni di ieri del presidente della Regione ci sarà una nuova ordinanza per adeguare i divieti della zona arancione alla realtà valdostana. In quali termini, ancora non si sa.

Natale e Capodanno

Sempre secondo le previsioni, se la situazione epidemiologica non si riaggraverà, dal 20 o 21 dicembre la Valle d'Aosta dovrebbe diventare zona gialla. In base agli ultimi Dpcm i ristoranti e i bar saranno aperti con consumo al tavolo fino alle ore 18 con limitazioni per le persone non conviventi. Gli spostamenti tra Regioni (anche per raggiungere le seconde case) saranno vietati a partire dal 21 dicembre. Il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio scatterà ovunque il divieto di spostamenti tra Comuni. Inoltre per tutte le festività sarà mantenuto il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5 (esteso fino alle ore 7 il primo giorno del 2021).

Gli effetti della legge regionale anti-Dpcm

Non va dimenticato che il Consiglio regionale ha approvato una legge sulla gestione in autonomia dell'emergenza sanitaria da Covid-19. La legge è stata approvata il 2 dicembre ed entra in vigore dal giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. Nel Bollettino di oggi, 4 dicembre, non è presente: dovrebbe esserci la prossima settimana.

Potenzialmente dall'entrata in vigore della norma potrebbero riaprire praticamente tutte le attività - dai bar e ristoranti agli impianti sciistici alle biblioteche - che sono in grado di far rispettare le distanze di sicurezza all'interno dei locali e che rispettano i protocolli del proprio settore. Ma non è detto che ciò accadrà. In effetti su questi punti non c'è molta chiarezza. La posizione del presidente della Regione è di agire sentendo prima il parere della parte sanitaria. Le dichiarazioni degli esponenti politici sentite in Consiglio regionale negli ultimi giorni sono invece piuttosto confusionarie: rassumendo i concetti espressi, secondo qualcuno riaprirà tutto praticamente da subito, secondo altri no. 

Altro aspetto non secondario è che il governo italiano ha dichiarato di voler impugnare la legge. Di conseguenza quando, come e se entrerà in vigore ancora non è tutto da stabilire.

 

Clara Rossi

 

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