Dal Celva tre iniziative per commemorare il Milite Ignoto

I Comuni della Valle d'Aosta coinvolti in un progetto speciale per il centenario della traslazione del Milite Ignoto all'Altare della Patria

 

Altare della Patria

Il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto è una delle iniziative che coinvolgono i Comuni della Valle d'Aosta in occasione del centenario dalla traslazione nell'Altare della Patria, a Roma, del militare sconosciuto morto nella Prima Guerra Mondiale e diventato simbolo di tutte le persone morte durante il sanguinoso conflitto. La ricorrenza cadrà il prossimo 4 novembre. Nella seconda metà dell'anno il Celva prevede di elaborare una "deliberazione tipo" che tutti i consigli comunali della Valle d'Aosta potranno utilizzare per conferire la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.

Sempre il Consorzio degli enti locali della Valle d'Aosta si occuperà anche di distribuire ai 74 Comuni una targa commemorativa da apporre sui Monumenti ai Caduti.

«La storia del Milite Ignoto - sottolinea il Celva - racconta quella dei caduti di ogni singolo paese, villaggio e comunità che, nel corso dei grandi sforzi bellici, hanno contribuito con il sacrificio alla costruzione del senso di unità nazionale. Per rendere attuale questa memoria, una strada possibile è raccontarne le storie e assicurare così il ricordo dei fatti, anche utilizzando strumenti e linguaggi più prossimi ai nativi digitali».

Uno di questi strumenti è un documentario sulla memoria del Milite Ignoto. Il Celva ha chiesto ai sindaci valdostani di contribuire alla produzione con testimonianze, documenti e altro materiale che possa contribuire a raccontare la storia di un soldato valdostano andato in guerra, la cui identità̀ resterà sconosciuta e che, grazie a uno scambio epistolare, ricondurrà il pubblico nei luoghi storici più importanti, sublimando il sacrificio individuale sostenuto per onorare la patria.

Infine per il progetto" Milite Ignoto, cittadino d’Italia" il Gruppo Alpini di Doues promuoverà visite al Museo dell'Alpino. Nell’esposizione sono presenti i cappelli Alpini sin dalle origini di fondazione del Corpo, le divise usate nel periodo della grande guerra o del secondo conflitto mondiale, documenti, fotografie d’epoca e tanti oggetti che hanno accompagnato i nostri soldati nel loro impegno. 



E.G.
(foto difesa.it)

 

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