Covid, Lavevaz: abbiamo fatto il possibile per evitare questa situazione di difficoltà

Durante un punto stampa sulla situazione Covid il presidente della Regione risponde alle accuse sulla gestione dei contagi

Erik Lavevaz

«Al di là delle strumentalizzazioni che sono state fatte, abbiamo cercato di fare quanto nelle nostre possibilità per evitare che arrivassimo di nuovo in questa situazione di difficoltà». Il presidente della Regione, Erik Lavevaz, lo ha affermato in occasione della conferenza stampa a Palazzo regionale per fare il punto sulla quarta ondata di contagi Covid in Valle d'Aosta. 

Grazie al leggero miglioramento dei dati la zona rossa si allontana e Lavevaz ha approfittato del punto stampa per rispondere alle tante accuse piovute da più parti dopo il passaggio in arancione della Valle d'Aosta dal 17 gennaio. Il presidente della Regione ha replicato alle critiche sulla gestione dell'emergenza e agli «scienziati del web».

«La Valle d'Aosta è la regione che ha più posti in terapia intensiva rispetto alla popolazione residente - ha ricordato -. Prima del Covid ne avevamo 10, sufficienti per aprire il fabbisogno della popolazione residente e fluttuante nei periodi turistici, ora ne abbiamo 33. Gli scienziati del web si sono scatenati lanciando idee facili, veloci, a proposito di dieci posti già finanziati, come se si potessero aprire dieci posti in terapia intensiva in un giorno. Dire di aggiungere dieci posti letto solo per rispettare una percentuale folle è una semplificazione eccessiva dello stato delle cose».

Il passaggio in zona arancione «è stato dovuto al 7° ricovero» in terapia intensiva, ha aggiunto Lavevaz, e nonostante la Valle d'Aosta avesse «dati anche migliori di altre sei, sette regioni almeno».

L'altro parametro sopra soglia, quello dell'occupazione dei posti letto in area medica, non era risolvibile con la riapertura dell'ospedale da campo. «L'ospedale da campo era inutile in questo frangente - ha dichiarato -. Sarebbe stato anche difficilmente utilizzabile perché non mancano tanti gli spazi, quanto il personale». L'intenzione adesso è di «andare avanti con accordi come fatto nelle precedenti ondate» con altre strutture sanitarie «non per migliorare le percentuali, ma per trovare soluzioni ai ricoveri che aumentano».

Respinte al mittente anche le polemiche sul ritardo con cui la presidenza si sarebbe mossa con il governo per evitare il passaggio in arancione. La richiesta concordata dalle Regioni di cambiare il conteggio dei ricoveri per Covid o con Covid «è stata fatta in maniera chiara, discussa in Cts venerdì scorso e bocciata. Quindi che noi trasmettiamo dati divisi o aggregati non cambia nulla», ha evidenziato.

«Siamo stati accusati di svegliarci all'ultimo momento, di agire a babbo morto - ha infine detto il presidente della Regione -, ma la questione della suddivisione del conteggio dei ricoveri è stata posta all'attenzione del governo già agli inizi di dicembre. Sui nostri problemi specifici abbiamo scritto al Ministro ad aprile e maggio 2021. Il 9 giugno è stata chiesta una franchigia sui numeri. Al di là delle strumentalizzazioni che sono state fatte, abbiamo cercato di fare quanto nelle nostre possibilità per evitare che arrivassimo di nuovo in questa situazione di difficoltà. Purtroppo la pandemia non si può fermare con le lettere al Ministro, ma con gesti di responsabilità di tutta la popolazione valdostana».

 

 

Clara Rossi

 

 

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